Bellissima salita di una lunga cresta con buona roccia superando una serie di quattro torrioni che esige una scalata con costante impegno su difficoltà medie (III, con max brevi passi di IV+ in diversi punti). L'itinerario che sale dal Plan de Valfourche verso il Vallon Claire deve superare una bastionata alquanto esposta ed è in parte attrezzato con cavi nei punti più impegnativi; sulla cresta le chiodature sono esigue e limitate ai chiodi per una doppia sulla prima torre, un cavetto sulla terza torre e ad alcuni chiodi alle soste ed in qualche punto esposto sulla quarta torre, occorre pertanto integrare portandosi un certo numero chiodi e di cordini anche lunghi (diversi da lasciare per fare alcune doppie), nut e friend.
L'avvicinamento, in parte da ricercare per il superamento di alcuni passaggi nella bastionata sopra la grotta, è alquanto lungo, così pure la cresta e la seguente discesa le quali impegnano costantemente; dati i tempi necessari si deve prevedere necessariamente un bivacco intermedio (non è sufficiente pernottare al Refuge de l'Alpe); il sito ideale per il bivacco è un piccolo ripiano al di sopra di un dosso erboso nei pressi della sponda destra del rio orientale del Vallon Claire (acqua a poca distanza), dal quale in mezz'ora si giunge all'attacco della cresta.
A questo punto si può anche giungere direttamente dal Colle Lautaret percorrendo il Sentier des Crevasses (poco dislivello ma più lungo e da evitare in caso di pioggia).
Si prosegue lungo la Romanche fino al Ponte di Valfourche dove vi è il bivio per i Rifugi Adèle Planchard (a sinistra) e del Pavé a destra; si segue quest'ultimo sulla sponda del Torrent du Clot des Cavales , si attraversa il Plan de Valfourche (possibile bivacco) e si inizia a salire sulla morena; si supera la confluenza del torrente Rif des Pichettes e si giunge ad un piccolo ripiano; si abbandona il sentiero e si sale a destra lungo tracce e qualche ometto dirigendosi verso una serie di torrentelli che scendono dalla bastionata che sostiene il Vallon Claire, ma tenendosi comunque più a destra di questi, passando appena sinistra di una grande grotta già individuabile un pò prima. Il passaggio a fianco nella parte alta della grotta è facilitato da alcuni cavi e spit con cordini; segue una cengia che sale a sinistra; si risale la bastionata su tracce ancora un pò verso sinistra (sono presenti alcuni spit con cordini) per poi spostarsi a destra al di sopra della grotta (ometti e tracce di vernice). Raggiungere una placca di 15 mt superabile utilizzando un cavo; seguono dei facili risalti salibili prima a destra poi a sinistra fino ad una terrazza; spostarsi a destra per superare un risalto roccioso in un incavo (sul bordo sinistro è più facile ma è su terreno erboso). Raggiungere una placca levigata dall'acqua; continuare nella bastionata a risalti e cenge in parte erbose spostandosi all'occorrenza a sinistra (verso l'incavo di un rigagnolo d'acqua) poi a destra fino a raggiungere una dorsale erbosa al culmine della quale vi è il sito ideale per il bivacco alla quota di circa m. 2.700 (dal parcheggio ore 5).
Salire verso due larghe cenge erbose ascendenti da sinistra a destra, percorrere quella inferiore e raggiungere una terrazza detritica giungendo così alla base della cresta.
Arrampicata della cresta:
a) A sinistra della cresta salire un canale in parte erboso che termina contro un breve risalto; salirlo, continuare su una breve cengia a sinistra, seguono un risalto con un passo impegnativo (IV+), una paretina di una decina di metri salibile al centro (III+), un muro in scarpata fino al di sotto di uno strapiombo da salire verso destra per portarsi in un canale fessurato (15 mt., IV+) al termine del quale salire facilmente prima verso sinistra per poi superare alcuni saltini gradonati verso destra fino a portarsi sul filo della cresta in corrispondenza di una spalla evidente, dove inizia un nuovo risalto.
Salire direttamente il risalto superando alcune placche prima verso destra poi a sinistra (IV +), salire una serie di due canali facili (il secondo verso destra) che portano nei pressi della cresta la quale viene poi seguita verso destra fino a giungere in cima alla prima punta della prima torre (II+ e III+).
Continuare sulla cresta alquanto affilata fino ad una insellatura per poi raggiungere la seconda punta della prima torre dalla quale in leggera discesa descalare per un centinaio di metri fino ad un intaglio da raggiungere con l’aggiramento dell’ultimo salto verso destra su una parete assai esposta (III); è anche possibile una breve doppia prima dell’intaglio (chiodi di ancoraggio da verificare).
b) Scalare la seconda torre che segue con divertente e facile arrampicata oppure in caso di necessità per guadagnare tempo, contornarla su cenge del fianco destro; scendere poi a destra su massi instabili fino all’intaglio che segue.
La salita della seconda torre si effettua lungo la cresta che segue dall’intaglio (III+) per un tiro fino ad uno spuntone (facile punto di sosta); salire un pò a sinistra della cresta (III+) poi direttamente sul filo alquanto ripido ed esposto (IV+) per trovare un comodo punto di sosta; proseguire su una cengia a destra, scalare un breve muro che porta in cima alla seconda torre.
Proseguire verso nord scendendo in descalata a destra della cresta (III) poi spostarsi un pò a sinistra e attraverso uno stretto passaggio raggiungere l’intaglio seguente prima del successivo risalto che porta alla terza torre.
c) Scalare direttamente il risalto iniziale oppure superarlo verso destra (III+) per poi ritornare in cresta nei pressi di un altro intaglio a destra di un piccolo spuntone. Segue una bella scalata del risalto successivo; raggiungere e superare un breve muro impegnativo a cui segue una scarpata superabile verso destra (IV+; chiodi con cavetto un pò nascosti da verificare) fino a raggiungere un blocco dove è facile fare una sosta; salire una breve parete ripida (IV+ – 1 chiodo da verificare) per giungere all’anticima della terza torre per proseguire poi sulla cresta quasi piana passando a sinistra (II) di alcuni spuntoni (flammes de pierre) dopo i quali si ritorna a destra della cresta per scendere all’intaglio successivo che precede la quarta torre.
d) Attraversare verso destra per almeno una cinquantina di metri per raggiungere un evidente spuntone isolato sul versante est; salire direttamente per una decina di metri la scarpata poi spostarsi a sinistra verso una cengia con piano inclinato sul vuoto fino a raggiungere due chiodi di sosta; salire un corto risalto, poi una scarpata verso destra (IV – 2 chiodi sul lato destro). Evitare un terzo chiodo con cordone ma spostarsi subito a sinistra con un passaggio aereo per raggiungere un canaletto di buona roccia che riporta ad una spalla della cresta principale lungo la quale con divertenti passaggi (III+ e II+; 1 chiodo presente) si giunge in cima alla quarta torre, vetta della Pointe Claire mt. 3.368 (ore 6 dall’attacco).
Vie di fuga:
Dovendo abbandonare la cresta è consigliabile scendere verso est (Vallon des Pichettes) per poi divallare seguendo le sponde del torrente Rif del Pichettes fino al Plan due Valfourche; i punti di più facile abbandono sono: dall’inizio del secondo risalto della prima torre; dalla sella tra le due punte della prima torre; dai due intagli che precedono e seguono la seconda torre, scendendo attraverso cenge ed attrezzando eventualmente doppie sui risalti fino alle cenge erbose alla base della cresta.
Discesa:
Dalla vetta descalare la quarta torre verso nord passando a sinistra di un gendarme fino al colle m. 3.319 posto alla base della cresta sud per la Pointe Piaget.
Scendere la scarpata verso il Vallon Claire (ovest) raggiungendo una spalla arrotondata; proseguire la discesa a sinistra (direzione sud) lungo una scarpata di pietrame fino a raggiungere un accenno di canale (innevato fino a tarda stagione) ; scendere la sua sponda destra fino ad un punto dal quale è possibile raggiungere il bordo del residuo del Glacier Claire attraversando verso destra; portarsi poi tutto a sinistra al di sotto del risalto attraversato per scendere il bordo di una placca liscia (eventualmente attrezzare una breve doppia piazzando dei chiodi) al di sotto della quale stando sempre sul bordo sinistro del vallone si scende senza problemi al punto dove si è bivaccato per poi proseguire fino al parcheggio sull’itinerario di avvicinamento (qualora su qualche risalto ci si trovasse in difficoltà il terreno si presta per attrezzare delle doppie piazzando dei chiodi).
- Cartografia:
- IGN 3436ET Meije-Pelvoux-Park N.Ecrins
- Bibliografia:
- Guide Haut Dauphiné, Ecrins - Tome 1 - F.Labande - Ed. Envol