La relazione che segue è un adattamento di quanto si trova già sul web.
Materiale: 2 corde da 60, 2 nut medi, BD 1,2 e 3, 14 rinvii, utile una staffa, casco!! martello e chiodi non indispensabili.
in via molti chiodi vecchi e precari, qualche spit. soste tutte buone e comode, con almeno 1 spit e 2 chiodi.
L1, VI oppure V+ e A0: dal pulpito salire dritti (spit) su un breve muretto, poi andare verso sx e continuare a traversare (chiodi) fino ad un muretto da superare verticalmente fino alla sosta su terrazzino, sotto un diedro strapiombante. masso instabile sul traverso.
L2, A0, A1, V+: salire in artificiale il diedro strapiombante (molti chiodi) ed uscirne a sx su rocce ammanigliate, quindi in obliquo a dx alla sosta. forse il tiro chiave, in libera sicuramente il più difficile.
L3, V/VI: traversare a sx su rocce ammanigliate (2 chiodi), fino a uno spit. Da lì, salire dei gradini verso dx, poi andare verso sx seguendo le rocce più facili fino ad un diedro da salire, con uscita a sx alla sosta (pochi chiodi tra lo spit ed il diedro, ma bella arrampicata).
tiro lungo, expo in mezzo.
L4, VI oppure V+ e A0: seguire la fessura sotto lo strapiombo e poi continuare in placca ed uscire a dx per poi rientrare a sx ad un terrazzino con sosta.
L5, VI+/VII- oppure VI e A0: salire le prime facili rocce, quindi attraversare verso dx ad un diedro strapiombante con vecchio cuneo e clessidra con vecchi cordini (possibilità di proteggersi con friends nella fessura dove c’è il cuneo; nella clessidra inserire un cordino nuovo).
E’ possibile proseguire verso il bosco sommitale, ma sconsigliato: discesa precaria in canale!!
Discesa:
con una doppia da 60m da S5 a S2 (rinviare), un’altra doppia porta a terra.
Dedicata ad Annamaria Panzeri.
- Bibliografia:
- Casari Dinoia