Da Arvogno si raggiunge la Bocchetta del Ragozzo (2219 m) secondo due possibili percorsi. Il primo, più sbrigativo ma più impegnativo, prevede il transito per la Forcola di Larecchio, oltre la quale si segue il sentiero noto localmente come “Via del Larice secco”, che percorre a mezza costa il versante occidentale dello spartiacque tra Isorno e Vigezzo. Si raggiunge comodamente il Passo Campolatte poi si incontra qualche tratto disagevole, tra cui un canale franoso da percorrere con attenzione per il pericolo di caduta di pietre. Passato il canale occorre fare attenzione a non seguire l’evidente sentiero che scende in Valle Agrasino verso il Rif. Bonasson, mantenendosi sulla traccia poco visibile che prosegue a mezzacosta, con ancora qualche passaggio esposto, verso la Bocchetta.
L’altra possibilità consiste nel raggiungere la Bocchetta passando per l’alpe Ragozzo e prima ancora attraverso l’Alpe Soglio, a sua volta raggiungibile secondo il tragitto Passo di Fontanalba-Alpe Galeria oppure Lago Panelatte-Alpe Piana. In entrambi i casi il percorso più agevole comporta un aumento del dislivello di circa 200 m. Ulteriori dettagli sui percorsi qui accennati sono reperibili nelle descrizioni di altri itinerari della zona, come quelli del Pizzo Medaro e della Punta di Pezza Comune.
Raggiunta la Bocchetta del Ragozzo si sale direttamente lungo la ripida cresta Sud-Ovest, erbosa con qualche roccetta evitabile fino a dove inizia l’arrampicata vera e propria, sotto l’antecima, che si scavalca per scendere all’intaglio successivo e riprendere a salire fino alla vetta. Nel tratto appena descritto si incontrano passaggi anche esposti e non banali. La necessità di attrezzatura alpinistica è da valutare in base alle proprie capacità. Il rientro avviene per la stessa via; esiste la possibilità di evitare qualche passaggio esposto abbassandosi di poco sotto la cima, sul ripido versante settentrionale dove emergono alcune cenge erbose, riprendendo però subito la cresta.
- Cartografia:
- CNS 1:25000 f. 1311 Comologno
- Bibliografia:
- R. Armelloni, Alpi Lepontine, ed. CAI-TCI