Gli aspetti panoramici sono limitati al versante Vigezzino, in particolare nel tratto pianeggiante che conduce alla Bocchetta di S. Antonio, mentre sul versante di Onsernone, passato l’alpeggio di Isornia, ci si ritrova nel fitto di un bosco che evoca sensazioni in grado di essere apprezzate dagli estimatori della Valgrande. Interessante osservare le differenze nella vegetazione sui due versanti, risultato della diversa esposizione solare. L’intero tragitto è percorribile senza affrontare particolari difficoltà su sentieri attualmente evidenti e segnalati. Occorre comunque fare attenzione nell’attraversare alcuni canali specialmente nella stagione autunnale, quando le basse temperature rendono possibile la formazione di ghiaccio. Acqua di sorgente poco sotto la Bocchetta di S. Antonio; una fontana si trova anche all’Alpe Isornia di Alto.
Dal parcheggio del Blitz si raggiunge la chiesetta, direttamente per il sentiero a sinistra attraversando il torrente su un ponte in ferro, oppure proseguendo lungo la sterrata alzandosi poi sui prati, dopo essere transitati per i tre ristoranti. Dall’Oratorio, 1270 m, si sale in direzione Nord verso la cima del monte Ziccher (nota meta anche scialpinistica; l’eventuale transito per la vetta con la successiva discesa verso S. Antonio comporta un allungamento dei tempi di percorrenza di circa mezz’ora). Giunti allo spallone che conduce alla cima, a circa 1800 m, si segue il sentiero che prosegue orizzontalmente verso la Bocchetta di S. Antonio, dove sorge una cappella che può essere utilizzata come ricovero di emergenza. Dalla Bocchetta (1841 m) si scende lungo il sentiero che attraversa il pendio franoso della “Ganda Rossa”; al bivio, segnalato da cartelli, si tiene la destra e ci si dirige verso l’Alpe Isornia di Alto, la cui baita ristrutturata adibita a rifugio privato è ben visibile dal valico. Il sentiero prosegue inoltrandosi nel bosco passando una trentina di metri sotto i ruderi di Isornia di Basso, località situata sulla dorsale che si costeggia e non lungo il sentiero come indicato da un cartello.
Dopo alcune curve si attraversa il Rio dello Strecchio poi il sentiero percorre un lungo tratto con pendenza moderata, attraversando ancora alcuni canali. Quando la discesa si fa più ripida si è in prossimità del bivio per la Bocchetta della Cima (detta anche del Rosario); successivamente si incontrano la caserma abbandonata della Guardia di Finanza, il rifugio “Baitin dul Saraca”, (anch’esso privato) quindi i resti dell’edificio dei bagni. Il ritorno avviene lungo lo stesso tragitto.
- Cartografia:
- CNS 1:25000 foglio 1311 Comologno