Dal Centro Fondo si imbocca la strada asfaltata in direzione Pinet, che sale con pendenze decise nel fitto bosco e, diventata sterrata, raggiunge l’isolato casolare del Pinet 1.402 m e termina dopo due tornanti in una bella e panoramica radura. Si prosegue sull’evidente sentiero (pannello informativo del Parco) che con andamento a mezza costa, 85-90% ciclabile, si infila nel Vallone della Valletta, alternando tratti scorrevoli ad altri in cui è necessario spingere la bici, per raggiungere il Lago Sottano della Valletta 1.902 m (fontana), dove praticamente si smette di pedalare per il resto della salita.
Proseguendo sul sentiero principale si supera una prima balza del vallone, per risalire poi un secondo dosso su sentiero a tornanti e giungere in vista del ripido pendio a sud-est di Testa Rimà, che si dovrà risalire per raggiungere la vetta. Seguendo il sentiero per il Lago Soprano della Valletta, a quota 2.200 circa, quando quello piega deciso verso sud in direzione del Lago, si lascia la traccia principale per iniziare a risalire faticosamente le pietraie alla base di Testa Rimà, e i successivi ripidissimi pendii (35°) di erba e rododendri che immettono in cresta, sfruttando dove possibile le tracce di passaggio degli animali.
NB: risalire questi pendii con la bici sulle spalle non è per nulla banale, la fatica è notevole e occorre prestare massima attenzione a non scivolare sul terreno viscido e ripido; assolutamente da evitare se bagnato.
Giunti sulla cresta, in breve si raggiunge la vetta di Testa Rimà con l’ottocentesca caserma difensiva e una splendida vista a 360 gradi.
Per la discesa si imbocca l’evidente mulattiera lato nord, che offre dapprima una sezione a tornanti molto impegnativi, quindi un traverso aereo ed esposto, ma ciclabile, e un momento di effimero relax sui prati di fronte al Monte Alivé. Ancora una sezione a tornanti immette su un lungo traverso, meno esposto del precedente ma in cui occorre sempre mantenere gli occhi aperti visto il sentiero molto stretto e gli ostacoli nascosti fra l’erba. Raggiunte le Trune di Cima Trent inizia la sezione più bella della discesa, in cui la mulattiera militare si è meglio conservata nel tracciato originale e il fondo è generalmente liscio e scorrevole. Sfiorata Punta Crosa, si scende in picchiata fra ampi tornanti e veloci sezioni guidate nel bosco fino alla Batteria Piroat, dove termina il tracciato della mulattiera militare.
Da qui ci sono tre opzioni per raggiungere il fondovalle:
1. strada militare della Serziera fino al ponte di Goletta;
2. sentiero dalla Serziera alla diga di Riofreddo;
3. sentiero diretta Serziera-Pratolungo (diff. OC+)
In ogni caso si rientra all’auto per la militare di destra Stura.