Si sale sulla prima cengia prendendola da destra, faccia a monte, e si traversa fino a giungere ad un evidente diedro a sinistra della Costantini – Apollonio
L1: Evidente diedro classico, IV;
L2: Breve placca e poi sul bordo esterno di uno sperone che conduce in sosta, V;
L3: Muro compatto, anche se in alcuni punti occorre cautela, e senza protezioni che conduce sotto il bordo di un tetto che si segue fino a rientrare a sinistra, un solo chiodo di via, V+;
L4: Facile terreno si concatena con…
L5:…questa lunghezza con le caratteristiche della precedente, IV;
L6: Non ci sono variazioni di difficoltà, con 60 metri di corda si arriva precisi alla sosta sotto la sezione gialla, IV;
L7: Si entra nelle difficoltà maggiori della via, si obliqua destra sinistra fino ad entrare in un diedro nero che conduce in sosta, vecchi chiodi in loco, VI+;
L8: Tiro corto ma intenso, fessura superficiale con alla sua sinistra una colata nera che in alcuni casi potrebbe gocciolare fastidiosamente, due vecchi spits rugginosi da 8mm e qualche chiodo, si sale fino alla cengia con il tetto fessurato, VII-;
L9: Tetto con ampia spaccatura, accoglie in pratica una serie scalare di friends dal n° 4 al n°1 BD che rendono la progressione sicura in libera e consentono un rapido artificiale nel caso non si passasse con le solo proprie forze, VI+;
L10: Si inizia a traversare verso sinistra ignorando una sosta con resinati in basso, si gira lo spigolo e dopo poco fermarsi a due chiodi, IV;
L11: A destra si vede un camino della limitrofa Costantini – Apollonio, ma non conviene traversare ancora ma bensì salire in obliquo intuendo già la cengia di sosta, un chiodo alto segna la via, IV;
L12: Ci si ricongiunge alla parte alta della Costantini fino ad uscire dalla parete seguendo la relazione di questa. Il proseguimento della Leviti appariva tortuoso.
La relazione dei tiri successivi si trova facilmente in rete.
Discesa: Per uscire dalla parete ci si ricongiunge al traverso che evita la sezione superiore della parete e conduce alle banche sommitali. Di qui seguire il sentierino che taglia verso sinistra faccia a vale ignorando i bolli rossi e le scritte “exit” che si trovano sui sassi. Dopo aver percorso con attenzione la cengia che permette di raggiungere l’ex rifugio Cantore si intraprende l’ampia carreggiata che riporta nei pressi del rifugio Di Bona.