Rimane comunque una via per amatori, visti i tempi di avvicinamento molto lunghi rapportati all'effettiva lunghezza delle difficoltà (350m).
Nel caso di anni particolarmente secchi, il pendio sospeso e parte del traverso possono risultare privi di un'adeguata copertura nevosa, ciò non snatura comunque la bellezza dell'itinerario, ma anzi può risultare interessante per coloro che voglio effettuare i primi passi su terreno misto avente roccia nel complesso buona e facilmente proteggibile.
E’ in pratica lo stesso itinerario di quello di sci ripido (www.gulliver.it/itinerario/48532/) e chiamato “Resistenza continua” dai primi salitori.
Risalire l’evidente conoide ed immettersi nel canale E (di dx), risalirlo per un centinaio di metri fino a reperire, dopo un caratteristico dentino roccioso, sulla sx una rampa molto molto ripida di una cinquantina di metri che sembra morire contro i salti soprastanti ma che immette subito sul traverso facendo crescere l’esposizione (tratto più ripido), percorrere il traverso verso sx immettendosi sul lenzuolo sospeso, guadagnare gradualmente il filo del naso piegando sempre un po’ a sx per non rimanere sul lenzuolo, seguire il filo che si abbatte verso la cima fino alla croce.
Discesa: se a piedi consigliabile proseguire lungo la facile cresta nord fino al colletto Loson, da cui per ampi pendii è possibile ridiscendere sul pianoro dei laghi della Balma ricollegandosi infine con la traccia di salita.
Nel caso di “scimuniti”, degna di attenzione la discesa lungo la cresta Sud ed il vallone di Rouen, puntanto verso il Colle della Roussa e infine rientrando dal vallone dei Sellery (vedasi http://www.gulliver.it/itinerario/2824/).
- Cartografia:
- Fraternali, IGM