Dopo l’abitato di Bessè, si giunge a due piazzole poste ai lati della strada dove è possibile parcheggiare (divieto di accesso cento metri dopo).
Dal parcheggio si prende a sinistra un sentiero (freccia e bacheca illustrativa dell’itinerario)
Si supera una casa isolata e ci si inoltra nel vallone per raggiungere un primo ruscello con un rustico ponticello.
La mulattiera sale con moderata pendenza tagliando il fianco del pendio.
Ci si inoltra nel valloncello per superare un rio che forma sopra una bella cascata (ponte in legno attualmente smontato, forse per l’inverno- 16/4/2014). Si risale sull’opposta sponda dove la traccia si alza ripida. Con numerosi tornanti si perviene a un promontorio roccioso, passando sotto una ripida parete e attraversando un suggestivo passaggio tra due rocce con scritta l’altitudine (1440 m). Si oltrepassa una zona franata a cui segue nuovamente un lungo traverso ascendente che supera una comba (sorgente) che porta ad un ultimo promontorio roccioso. Un breve tratto in piano nella faggeta e l’attraversamento di una pietraia precedono di poco l’alpeggio di Barma d’Aut 1508 m.
Si prosegue seguendo l’evidente traccia nell’erba a monte delle case verso il successivo superiore alpeggio di Subiasco. Il sentiero all’inizio sale moderatamente; poi più ripido si alza con alcune svolte, intervallate da lunghe diagonali che permettono di superare una barriera rocciosa, incuneandosi sempre più all’interno del vallone dominato dalla Punta Cornour.
Ancora un lungo traverso, poi si scende di poco ad attraversare un ruscello per risalire e uscire sul poggio prativo dov’è posta la diroccata Alpe di Subiasco 1880 m.
Per il ritorno, arrivare fino al rio con il ponte smontato; si procede ancora per pochi minuti e si trova a sinistra un bivio segnato con ometto e scritta“Rifugio Invincibili” La traccia sale ripidissima sino a superare un colletto, poi altrettanto ripidamente scende al successivo rio. Si prosegue quasi in piano pervenendo alla palestra di roccia di Lou Poli, caratteristico roccione a forma di mezzaluna. Da qui si prosegue su ottimo sentiero nel bosco di faggi, pervenendo ad un gruppo di case con numerose incisioni recanti le date di costruzione (1846 la più antica) e dopo poco si perviee a una sterrata. Si prende in discesa a destra e si raggiunge in poco tempo il Rifugio degli Invincibili. Da qui non resta che proseguire sulla sterrata, o, seguendo i segnali, tagliare a destra nel bosco fino al parcheggio.
Infatti, sotto le "barme" e tra gli anfratti quasi inaccessibili di questo vallone, verso la fine del XVII secolo, trovarono rifugio e riparo numerosi valdesi che si videro costretti a lasciare il fondo valle per sottrarsi all’imposizione di abiura, decretata da Vittorio Amedeo II di Savoia, dopo la revoca dell’Editto di Nantes (1685). Questi rivoltosi, favoriti dalla profonda conoscenza di quei luoghi e sorretti dalle proprie convinzioni, diedero parecchio filo da torcere all’esercito Sabaudo che, seppur organizzato, non riuscì ad avere ragione di questi "ribelli" e a volgere la situazione a proprio favore (Informazione tratta da “Il portale della Val Pellice”).
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000