Gran vione a torto poco frequentato. I gradi non sono estremi ma l'avvicinamento, l'ambiente, la lunghezza e la discesa ne fanno un'ascensione di tutto rispetto. Su 700 m di via sono presenti 5 chiodi + 1 sui 300 metri dello zoccolo (che abbiamo percorso slegati, passi di III). Una serie di friends fino al 3 (consiglio anche il 4 per agevolare e proteggere meglio un paio di punti), qualche nuts, cordini kevlar e chiodi per sicurezza.
Avvicinamento
Taibon (partenza per bivacco Cozzolino). Si raggiunge il bivacco Cozzolino (nel quale si può pernottare, anche se il bivacco è piuttosto malridotto e presidiato da ghiri-topi) in circa 1 ora e mezza. Da qui, in 20 minuti si raggiunge la base dello zoccolo della Spiz D'Agner Nord. In stagione non avanzata il nevaio può creare qualche problema. Stare molto a sx del gran canalone (pericoloso per scariche). Si parte per lo zoccolo, fiancheggiando a dx l'avancorpo e seguendo la linea più logica (prendete come riferimento lo spigolo). Posto questo link con ottima foto dell'avvicinamento a circa metà pagina (anche se il forum si riferisce alla Castiglioni l'avvicinamento è il medesimo). Giunti a chiodo con cordino, in vista di un piccolo e unico larice a sx, invece di raggiungerlo e scendere come suggerito nel link, noi siamo saliti direttamente in obliquo a sx per raggiungere lo spigolo. Da qui inizia la via Susatti.
Descrizione
Consiglio il libro di Paolo Mosca con schizzo di Stefano Santomaso e questo link con un’ottima relazione. http://kitalpha.altervista.org/susatti/susatti.html
Comunque la via è molto logica, seppure schiodata segue sempre lo spigolo. Cercate sempre i punti facili. Qualche problema potrebbe darlo il camino (VI) se molto bagnato (però si protegge).
La discesa è difficile in caso di nebbia e se gli ometti non ci sono. Dall’uscita (andate prima in punta che merita, sono 10 minuti scarsi e poi tornate all’uscita della via). seguite la cengia fino a un chiodo argento. Da qui con un tiro sul III-IV raggiungete la forcella (ometto visibile). Si scende per un camminamento e si raggiunge la banca ghiaiosa (nevaio). Da qui bisogna raggiungere la forcella Lavinetta e può essere complicato per la nebbia (difficile descrivere). La forcella rimane a dx. Si scende e si fa una doppia di 30 metri. Per saltini si raggiungono i pascoli (eventuale breve doppia se è presente il nevaio al fondo). Quindi a Taibon.
Storico
Da fonti agordine ben informate la via non dovrebbe avere più di 8-10 ripetizioni dall'apertura.
- Bibliografia:
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Paolo Mosca - Agner Croda Granda
Ultima revisione 21/07/2014
Autori:
teo