Partendo da Ostafa (secondo tratto di cabinovia da Champoluc), si percorre inizialmente il sentiero n 12 (direzione Colle Pinter e Testa Grigia), facendo attenzione, dopo circa 600 metri, in corrispondenza di alcuni roccioni (possibili tubi scoperti dell’acqua), alla deviazione verso monte, con indicazione semicancellata (forse volutamente) del segnavia 11 (o 11A). Nei primi metri il sentiero è tracciato, ma presto si perde e si deve continuare a salire piegando verso est, fino a raggiungere l’ampia conca di un riale, che consente di individuare con maggior consapevolezza la direzione di salita, che resta comunque orientativa, lungo i ripidi pendii erbosi o detritici che fiancheggiano il riale (o la sua traccia), al centro del vallone su cui incombono il Testa Grigia (a destra) ed il Bec Forcu (a sinistra). Verso quota 2700 m circa si supera un salto roccioso, da affrontare preferibilmente tenendosi sui ripidi prati a destra del canale detritico (sinistra idrografica). Al di sopra, dopo un breve tratto di minor pendenza, inizia il tratto più delicato, in cui si deve individuare la posizione della sella, alla sinistra di due gendarmi (corni rocciosi) posti alla fine della linea di cresta del Testa Grigia, anche se è possibile incontrare qualche traccia ed eventuali ometti sul percorso. Il percorso migliore piega tendenzialmente a sinistra (direzione NNE), attraversando sfasciumi, piccole pietraie e possibili nevai fino a metà estate. Superato il colletto a quota m 3010 circa si passa nel versante di Gressoney. È preferibile piegare immediatamente a sinistra (mantenendo la direzione NNE) per evitare di perdere eccessiva quota, abbassandosi di non più di 40 m, attraversando l’ampio e facile pianoro mantenendo il più possibile la quota, ai piedi delle frastagliate creste del Rothorn, fino ad intercettare il segnavia n. 10 (bollini numerosi e ben visibili) che sale da Gressoney (un Km dal colletto). Si raggiunge la base della cresta est del Rothorn (alla stessa quota della sella 3010), dove, appena prima dell’ampio colle fra i due Rothorn, conviene abbandonare il sentiero 10 (che in pochi minuti conduce al Blach o Piccolo Rothorn) e salire prima la più impegnativa cresta del Grande Rothorn, procedendo inizialmente in direzione nordovest su tenui tracce di sentiero e quindi più marcatamente a sinistra (ovest) in direzione della vetta ormai ben visibile. A circa 50 m di quota sotto la vetta (m 3100) bisogna individuare il passaggio migliore all’interno di un breve canalino. Il passaggio richiede qualche passo (poco più di dieci metri) di arrampicata facile e non esposta (1° grado), ma va correttamente individuato per evitare difficoltà maggiori. Infine con un ultimo breve tratto di cresta rocciosa si raggiunge l’ometto della vetta a quota 3152. Al rientro conviene dedicare pochi minuti in più per raggiungere anche la facile e caratteristica cima a cresta piatta del Piccolo Rothorn (marcatura m 3025). Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso dell’andata.