Difficoltà: TD+/ V+ A1/R3/IV (più realisticamente V+ A2)
Roccia: abbastanza buona, presenti blocchi instabili
Materiale: NDA, martello piccozza, ramponi, 10-12 rinvii, nut, friend 0,3-3 (utili 0,5 - 2 doppi), chiodi a lama, a U, universali e a punta
La via riprende un vecchio tentativo di Alario e G.Perotti datato 30 luglio 1961. Con grande audacia, nel tentativo di aprire una direttissima alla parete nord-est, i due percorsero un tratto di parete. Per loro sfortuna una scarica di pietre li fece perdere gran parte del materiale costringendoli a ritirarsi.
Il problema di una direttissima alla parte nord-est fu risolto l'anno successivo dai nizzardi Frank Ruggeri e Didier Ughetto che in tre giorni vinsero lo strapiombante Diedro Rosso che domina il canalone di Lourousa.
Nell'1984 Ghigo e Calvi ripresero il tentativo storico e completarono la via dedicandola a Clayderman, pianista noto per arrangiamenti moderni di brani classici.
Via d'avventura bella e sostenuta anche se meno elegante della vicina via dell'Aspirazione. L'attrezzatura in loco minima, i lunghi traversi e l'ambiente severo la rendono una via di un certo impegno nonostante il modesto dislivello.
La prima solitaria, ad opera di Fulvio Scotto, fu una discreta impresa grazie anche ad un provvidenziale temporale che lo colse a pochi tiri dalla vetta...
L1: Risalire una placca facile quindi superare un piccolo tetto e proseguire prima per facile diedro e poi in obliquo a destra fino ad una comoda cengia erbosa dove si può sostare su una buona lama. (1 chiodo a metà tiro,V,IV+, 35m)
L2: Traversare a destra per una quindicina di metri sulla cengia erbosa e doppiare uno spigolo. Salire quindi un sistema di lame e sostare su un terrazzino presso un chiodo con cordino (sosta da attrezzare). (1 chiodo con cordino alla fine,III,IV, 30m)
L3: Traversare a destra e obliquare fino a raggiungere un’esile fessura sotto uno strapiombo biancastro. Salire con difficile passo e, raggiunto lo strapiombo, traversare a sinistra fino ad una comoda cengia sotto un’imponente lama. Sosta da attrezzare (chiodo a lama e friend). (lasciato un chiodo a U, IV, V+ sostenuto, V, 45m; bel tiro su roccia compatta)
L4: Traversare a destra su placche compatte puntando all’evidente diedro strapiombante. Passaggio delicato oltre il chiodo a lama. Si può sostare sotto il diedro o dopo il primo strapiombo come abbiamo fatto noi. Sosta da attrezzare. (1 chiodo a lama danneggiato, IV,V,V+,55m)
L5: Salire il diedro superando tre strapiombi difficili sostando su un terrazzino al termine. Due chiodi di sosta. (4 chiodi, V+ e A1 molto sostenuto, 30m). La sosta è posta circa 10m a sinistra di quella della Via dell’Aspirazione.
Da qui la via è poco evidente e conviene raccordarsi con la via dell’Aspirazione di cui descrivo le ultime tre lunghezze:
L6: Traversare dieci metri a destra superando la sosta dell’Aspirazione e raggiungere un diedro che si risale (V,V+, 4ch.) uscendo su terreno più facile fino ad un ampio terrazzo dove si sosta su 3 chiodi. 40m V,V+,IV
L7: Salire un muretto (V,1ch) quindi traversare a sinistra su una lama fin sotto una corta fessura verticale. Si supera la fessura (VI o A1, 2ch.) e si obliqua a sinistra fino ad un canale ingombro di pietrame con un chiodo di sosta. 40m V, VI, V, IV
L8: Salire a destra su blocchi e in obliquo raggiungere la cresta sommitale (sosta da attrezzare). 40m IV
Per facile cresta si raggiunge la vetta.
Prima solitaria: F.Scotto, 25-26 giugno 1989 con apertura di variante.
- Bibliografia:
- CORNO STELLA di Gianluca Bergese, Gianfranco Ghibaudo - Arrampicate classiche e moderne nel Vallone dell'Argentera-Valle Gesso