I vari strati che compongono le caratteristiche forme a gradino della Kirkjufell sono il risultato di svariate eruzioni e deposito di sedimenti fossili, una vera perla geologica. La salita è riservata a chi non teme l'esposizione.
L'intera montagna è proprietà privata ed è quindi, in teoria, obbligatorio appoggiarsi ad una guida di Grundafjordur per salire in cima.
La salita in cima prevede l'attraversamento di ripidissime ed esposte cenge erbose, è quindi fondamentale essere sicuri che non pioverà nelle ore dell'escursione, avere piede fermo e, ancora più importante, che non ci sia ghiaccio sul percorso.
Dal parcheggio non seguire il cartello del sentiero ad anello ma prendere una carrabile in direzione della strada 54. In leggera salita la strada porta verso un gruppo di fattorie ai piedi della Kirkjufell.
Il sentiero prosegue verso la palude, noi invece dobbiamo oltrepassare il gruppo di case e capanni e dirigerci verso i campi delimitati da recinti elettrificati per il bestiame.
Occorre individuare una scaletta che permette di scavalcare il recinto. Il pendio di erba, muschio, pietre e fiori di tutti i tipi s’impenna.
Ci si deve portare a destra puntando la cresta che divide il versante W dal versante E. Seguendo la via migliore secondo intuito si giunge alla prima barra rocciosa che si supera con un paio di passaggi di 1+. Qui appaiono tracce di sentiero ed alcuni ometti.
La traccia con alcuni saliscendi segue la via più facile per aggirare delle insormontabili placche rocciose. Si percorrono alcune cenge erbose in cui si cammina su 50-60 cm di erba, è fondamentale che il terreno sia asciutto. Seguendo la traccia si giunge alla prima corda fissa che aiuta a superare un passaggio di 2° non esposto. Il sentiero si porta sul versante E con tratti di ripido sentiero franoso.
Si arrampicano facilmente un paio di facili placche e si accede alla seconda corda fissa. Questa aiuta a superare un ripidissimo pendio erboso gradinato ma scivoloso e con un’esposizione agghiacciante sulla baia di Grundafjordur.
Corda non indispensabile in salita ma utile in discesa, almeno psicologicamente. Un passaggio di 2/2+, poco esposto ma facilitato da un’altra corda fissa porta all’ultimo ostacolo.
Una specie di gendarme sfaldato di circa 5m è attrezzato con un canapone fisso di plastica (!).
L’esposizione si fa sentire e il passo finale sarebbe di 3+/4 ma la corda aiuta ad azzerare in salita ed è indispensabile in discesa.
Dopo la corda è quasi fatta, una crestina esposta di erba e sassi porta sulla sorprendentemente piatta cima.
Panorama mozzafiato sull’Oceano Atlantico, sulle montagne della zona, sulla baia di Grundafjordur etc etc.
Discesa:
con estrema attenzione seguite lo stesso itinerario. Non farsi tentare da apparentemente facili scorciatoie, portano tutte a salti di roccia impossibili da scendere.