La stagione piu' propriamente adatta per questa gita è la tarda primavera, quando i pendii detritici e il canale sono ben innevati e la salita e certamente piu' agevole e remunerativa, tuttavia se ne consiglia vivamente l'accesso anche a secco nonostante il maggior impegno che essa richiede nel superare immani montagne di sfasciumi.
In auto o a piedi raggiungere la baita di Peyre Murenq. Su tracce di bestiame si prosegue sempre in direzione nord.est fino a portarsi, senza percorso obbligato, su terreno ripido e detritico (molto faticoso) fino alla base del couloir che si risale su sfasciumi fino al colletto a poche decine di metri dalla vetta sulla dx. Con neve piccozza e ramponi sono indispensabili (il couloir ha una lunghezza 150 m ed una pendenza di circa 45°).
Dalla forcella si può:
1) proseguire diritti seguendo una linea verticale con chiodi e spit molto difficile, anche per la natura della roccia molto friabile
2) tutto a sx, alla base delle pareti, per una facile cengia detritica inclinata e sospesa che immette nell’ampio e poco ripido pendio est, al termine del quale si raggiunge la cresta sud a poca distanza dal grande segnale della vetta. Con neve questo traverso a mezzacosta è molto esposto, ma vi sono alcuni spit per assicurarsi, il pendio successivo è sui 40°.
3) a meta’ tra i due superando un evidente camino e alcuni successivi muretti con modeste difficolta’ su roccia fino a uscire a pochi metri a sx della vetta. Con neve il camino è molto invitante, seppur ripido (50°) e si evita il traverso sospeso, ma può essere delicato il tratto successivo con neve inconsistente vista l’esposizione (est).
Discesa: per il medesimo itinerario di salita oppure in traversata per cresta verso sud fino alla congiunzione con lo spartiacque separante i laghi di Lauzet a sud dal Peyre Murenq a nord, e chiusura dell’anello al Peyre Murenq per pendii erbosi e ripidi.
- Cartografia:
- IGC 1:25.000 Guillestre Vars Risoul