Gita breve ma gratificante, sia per l’ambiente selvaggio in cui si svolge, specialmente nella seconda parte, che per l’ampia panoramica che offre; tenere conto che circa 240 mt di dislivello sono da fare in un bosco senza tracce o sentieri, però, se salita in autunno e senza nebbia ci si orienta abbastanza facilmente perché si intravvedono tra i faggi spogli le bastionate rocciose del versante W della Rocca e del Passo.
Immediatamente prima del piazzale, si vede una palina con l’indicazione Passo di Costabella e Passo del Van; seguire l’ampia sterrata per circa 500 mt fino ad incontrare una palina che indica di proseguire a sx. Da qui si stacca un sentiero che risale ripido un bosco e sbuca su una pista forestale proveniente dal basso (W), si è qui a circa 1000 mt di altitudine.
Si transita presso i “Tait Barilot” e si prosegue sull’ampia pista forestale che, a quota circa 1300 mt (palina), arriva in vista del roccioso versante W della Rocca Vanciarampi e delle Rocce della Scregna; seguirla ancora incontrando un’altra palina (N 40/02) dopodiché, in breve, la pista termina diventando sentiero.
In questo punto si è a circa 1370 mt e si sono percorsi circa 3,7 km dall’auto; a sx, su un albero c’è la tacca rosso/bianca e dal lato opposto, alla base di una giovane pianta, c’è una vecchia macchia di vernice rossa.
Si abbandona la pista e si sale a sx entrando in un bosco di faggio in moderata pendenza puntando in direzione EEN o, comunque, salendo in direzione della bastionata rocciosa del Passo dei Giorsin che si intravvede tra gli alberi. In breve la pendenza aumenta, si attraversa una piccola radura erbosa e poi nuovamente la fitta faggeta.
Arrivati sotto la bastionata rocciosa si vede chiaramente una traccia di ungulati selvatici che conduce a sx ed entra in un breve ed ampio canale roccioso/erboso, lo risale superando la bastionata e sbuca in breve al Passo dei Giorsin (1618 mt) dove ci si affaccia sul vallone di Roaschia.
Dal Passo, deviare a sx superando sul versante di Roaschia un roccione sfruttando le vistose tracce di ungulati, poi si scorge l’antecima e la cima vera e propria della Rocca separate da una dorsale di circa 200 mt; si può scegliere di guadagnare la cresta e percorrerla dall’antecima (q. 1690 circa) fino alla Rocca prestando attenzione in alcuni tratti un po’ esposti.
Se si preferisce, si può salire alla Rocca tenendosi sempre sul versante di Roaschia con un traverso ascendente senza nessuna difficoltà.
Sulla vetta c’è un grande ometto di pietre. Notevole la vista sulle “Rocce della Scregna” che da qui appare molto ripida e con una cresta terminale affilata.
Dall’auto si percorrono circa 6 km.
DISCESA: dal versante di salita
VARIANTE INIZIALE PER LA SALITA: in auto, subito dopo il secondo ponte (quello piccolo) si segue a dx una pista rotabile pressoché pianeggiante che, dopo circa 1 km, attraversa un rio, qui si incontra un divieto di accesso (posto per l’auto poche decine di metri prima). In caso di maltempo, la strada potrebbe però essere vietata già dall’inizio per il pericolo di esondazione del fiume Gesso poiché ci passa molto vicino.
Dal divieto, la pista forestale sale ripida entrando nella Comba dell’infernetto; attenzione a non seguire in seguito un ramo di destra (che segue il fondo della Comba) perché è una pista di esbosco senza sbocchi. Proseguire sul lato sx (dx orografica) della Comba; poco prima dei Tait Barilot confluisce in essa il sentiero descritto sopra (palina N 39/03).
Esiste una relazione tra la disposizione delle tombe situate nella necropoli di Valdieri e la Rocca Vanciarmpi; per rispettare quell’antichissimo criterio che voleva che la salma fosse diretta sul sole nascente, il primo raggio di sole che passa tangente alla vetta della Rocca nel solstizio d’Inverno (21 dicembre, ore 10,11) è allineato con la posizione delle salme.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.15 Valle Gesso