Materiale: piccozze, ramponi, 8-9 rinvii, 2 viti ghiaccio corte, friend BD 0,3-3 + C3 rosso, nut piccoli, 8-10 chiodi misti (lama, spatola, universali, U), molto utili 2 chiodi warthog, corde da 60m
Negli anni '40 e '50 i monregalesi Piero Billò e Sandro Comino e il torinese Armando Biancardi, insieme ad altri compagni, esplorarono sistematicamente la bastionata settentrionale del Marguareis aprendovi numerosi itinerari e dimostrando un'ottica alpinistica via via sempre più moderna.
La diretta al Castello delle Aquile rientra in queste vie pionieristiche e, come tale, cerca i punti di debolezza della parete raggiungendo l'evidente canale posto a sinistra del pilastro a Pera che segue fino alla cresta sommitale.
Questa linea in particolari condizioni si trasforma in una lunga via di misto in ambiente bello e decisamente severo.
Al di sopra dell'ostico zoccolo la via è molto bella e varia con traversate, ripide goulotte e una cresta nevosa che ha poco da invidiare a creste ben più famose...
E' necessaria, ovviamente, neve molto ben assestata per esser percorsa in sicurezza e in quantità sufficiente da permettere il passaggio.
Dopo la traversata a sinistra un'eventuale ritirata può risultare problematica.
D'inverno spesso la strada è già chiusa alla Certosa e l'avvicinamento richiede 1h in più circa.
Dal Pian delle Gorre (1000m) si segue il sentiero per il rifugio Garelli fino al Gias Sottano di Sestrera (1331m) dove si prende una diramazione sulla destra diretta al Passo del Duca. Dopo aver attraversato un ponte ci si inoltra nel vallone del Marguareis che si segue lungamente.
Ad un certo punto si abbandona il sentiero per puntare ai pendii nevosi sottostanti la bastionata rocciosa del gruppo del Marguareis.
La via attacca sullo zoccolo sottostante l'evidente pilastro a Pera. (2h30'-3h circa dal Pian delle Gorre).
Si sale lo zoccolo con percorso non obbligato puntando al pendio nevoso alla base del pilastro a Pera. Il terreno non è mai banale e spesso disturbato dai mughi.
Con buone condizioni di innevamento si può salire lo zoccolo tenendosi più a sinistra con percorso più elegante e meno vegetazione.
Per via delle cattive condizioni della neve noi ci siamo tenuti sulla destra su pendenze minori per poi traversare verso sinistra lungo una vaga cengia.
Abbiamo sostato appena a sinistra del camino della via “Cacciatori di Draghi” (vedi tracciato).
L1: Dalla sosta traversare a sinistra per terreno misto piuttosto facile ma reso fastidioso dalla vegetazione. 40m sosta su pino mugo
L2: Si continua a traversare su neve oltrepassando dei mughi e raggiungendo la base del pendio sottostante la Pera. Si supera un ripido muro d’erba e ghiaccio un po’ sulla destra, quindi si prosegue per neve fino a sostare su mughi. 50m M3
L3: Proseguire lungo il pendio nevoso fino a raggiungere l’imponente parete della Pera alla cui base si sosta su friend . 50m
L4: Salire la rampa verso sinistra tenendosi a ridosso della parete verticale. Dopo un tratto ripido iniziale si prosegue più facilmente su neve. Sosta da attrezzare su roccia in prossimità di un pino. 55m M3
L5: Si sale per sfaciumi e erba fino ad un masso incastrato. Lo si supera e si traversa su terreno misto in discesa fino a raggiungere il canale nevoso sospeso. Si va a sostare su friend sulla sponda sinistra. 70m M3+ (può convenire fare una sosta intermedia sul masso incastrato limitando gli attriti e evitando il tratto in conserva.)
L6: Si sale il canale nevoso andando a sostare su friend sulla sponda sinistra alla base di un muro colato di ghiaccio. 40m
L7: Si sale la stretta goulotte verticale (buone protezioni su roccia) a destra del muro e si raggiunge il nevaio soprastante. Lo si risale andando a sostare su friend sulla sua sponda destra. 50m M4+
L8: Salire una breve goulotte strettissima e proseguire su neve ripida per sostare su friend alla base di un salto ripido. 45m WI3-
L9: Salire una ripida goulotte sulla destra con un tratto verticale e passaggi su misto (buone protezioni su roccia). Sosta su warthog. 45m M5 (In condizioni particolari questa fascia dovrebbe essere superabile più sulla sinistra per neve e ghiaccio su pendenze inferiori)
L10: Sopra la sosta si sale su neve facendo attenzione ad eventuali accumuli e fratture del manto nevoso nel cambio di pendenza. Quindi si guadagna il filo della cresta nevosa sovrastante la Pera. Sosta su friend appena a destra del filo su una piccola banca rocciosa. 45m
L11: Si segue la cresta nevosa affilata e spettacolare fino ad un risalto roccioso. Sosta da attrezzare alla base di un camino. 80m
L12: Si sale il camino alto venti metri e si esce con passaggi delicati sul pendio nevoso soprastante. Sosta su piccozze sul pendio. 40m M4
L13: si continua lungo il pendio fino alla vetta.
Discesa:
Si seguono i pendii verso ovest per poi raggiungere il passo del duca e quindi il vallone del Marguareis. (3-4h)
Prima invernale: Andrea Parodi e Pietro Godani il 3 gennaio 2015