Note
Storico
Nota anche come Spigolo Nord Ovest del Cusidore, è una via impegnativa assai più del grado indicato, che richiede buone capacità di orientamento ed esperienza di vie di montagna. Lungo la via sono presenti chiodi, non sempre di facile reperibilità; le soste sono per lo più solo a chiodi (alcune hanno anche uno spit). Utili martello, friend piccoli e medi, nut, fettucce e cordini per le numerose clessidre.
Avvicinamento
Percorrere la provinciale da Oliena a Dorgali; al bivio per la chiesa di Monserrato svoltare a destra e prendere la prima diramazione verso sinistra. Seguirla sino ad incontrare un tubo nero che getta acqua (loc. Funtana Iscandula, quota 200 m). Parcheggiare ove possibile e prendere la stradina sconnessa in salita che punta inizialmente verso la montagna e quindi svolta a destra entrando nel bosco (tenere la traccia bassa una volta arrivati al bosco). Seguirla sino a località Pedra 'e Littu, caratterizzata da un grosso sasso su cui sono tracciati dei monotiri (30 min dal parcheggio; sin qui è anche possibile arrivare con un fuoristrada). Da qui risalire per sentiero inizialmente nel bosco, quindi lungo la pietraia. Puntare verso l'evidente spigolo NO sino a raggiungere un piccolo anfiteatro. La partenza della via è sul suo lato sinistro (1h 15 min dal parcheggio).
Descrizione
- Salire la crestina lungo una fessura e sostare sulle roccette soprastanti in centro al pilastro (50 m, un passo di IV+). Salire per roccette facili sino a sostare su alberello leggermente sulla destra di un grosso blocco staccato (50 m, III).
- Salire il blocco appuntito (IV) uscendo sulle belle placche soprastanti. Si salgono le placche un po’ verso sinistra sostando alla base di un diedrino su alberello (50 m, IV).
- Si sale il diedrino uscendo a destra, quindi una bella fessura diagonale a sinistra sino ad alberi su cengia (50 m, IV e V).
- Si procede ora senza via obbligata per roccette sino alla base di una netta fessura sostando su albero (50 m, III).
- Si supera la fessura larga e difficile da proteggere(V+); in alternativa, salire a destra uscendo su una rampa che sale verso destra, da percorrere integralmente. Si sosta su chiodi alla base di un diedro-camino (30 m, V+, IV).
- Vincere un risalto e poi continuare nel diedro uscendo a destra per uno strapiombo su placca inclinata (25 m, V e V+, vari chiodi).
- Si riprende a sinistra la fessura che diventa in breve meno difficile e si sosta appena possibile su spuntoni (50 m, V, IV).
- Continuare verso destra per superare la parte terminale del pilastro senza via obbligata per belle paretine di ottima roccia, sostando su placca inclinata in cima al primo risalto (50 m, IV). Con un passaggio caratteristico spaccare su una stretta forcelletta (chiodo) e salire per fessure e risalti (tralasciando a sinistra la difficile e larga fessura con spit della via dell’Amicizia). Si sosta su una stretta crestina (50 m, III, un passaggio di IV).
- Per il filo sino alla base di una bella fessura con albero. Salire la fessura e la parete successiva sino in cima al risalto (50 m, IV+ e poi IV).(Da qui sono possibili le doppie lungo la via Cuore di pietra sul versante N: scritta su spuntone con cordino, necessarie 2 corde da 50 m).
- Facilmente per crestina si scende sino a forcelletta (50 m, II e III). Si attacca ora l’ultimo risalto salendo per lo spigolo che diventa diedro, ma lo si lascia quasi subito per traversare a sinistra su cornice, lasciando invece la via dell’Amicizia che prosegue diritto. Si sosta quindi sulla parete N (25 m, V-).
- Si traversa a sinistra risalendo inizialmente la rampa posta appena sotto la sosta e spostandosi quindi verso sinistra sino alla sosta su terrazzino erboso alla base dell’evidente lungo diedro camino (30 m, V).
- Risalire il diedro, poi per fessure diagonali un po’ erbose sino nel canale terminale (50 m, IV e V).
- Senza via obbligata alla vetta della montagna (50 m, III).
Calcolare dalle 6 alle 8 ore di percorrenza.
Discesa a piedi verso Sud (un passaggio di II) e poi verso O sino alla forcella di Sovana, di qui per ghiaione sino alla base dello spigolo (circa due h dalla vetta al parcheggio).
Via aperta da Emilio Beber, Carmelo Andreatta e Giovanni Cagnati il 1 ottobre 1973. Il tracciato descritto è il risultato di vari rimaneggiamenti e varianti successive.
- Cartografia:
- IGM 50.000, tavola
- Bibliografia:
- M. Oviglia, Pietra di Luna vol. 2, Trad & Multipitches, ed. Fabula 2014