Dalla strada per l’alpe Gabbio si segue il sentiero che sale verso di essa (attraversando un paio di volte la strada asfaltata). Senza arrivare all’alpe si segue il sentiero che porta all’alpe Sunfai e poi si sale al Pizzo. Da qui si prosegue in cresta scendendo alla Forcola. Da qui si costeggia la cima Cugnacorta (si può anche salire, ma non so se è possibile proseguire in cresta per la Marona). Poco avanti inizia un tratto in qualche punto attrezzato con catene, direi più che altro utili in caso di pioggia o fondo scivoloso. Si passa quindi la Scala Santa ed il passo del Diavolo. Da qui inizia la lunga e bella cresta che porta alla Marona, poi allo Zeda fino al passo Folungo. Il sentiero principale tende a far passare un po’ in costa sud sotto al cresta, ma è più divertente la cresta e mai difficile. Dal passo Folungo inizia la lunga discesa all’alpe Piaggia. Da qui si segue per Scareno (in alternativa per Occhio come scritto nelle note tecniche). Alla seconda cappella c’è il bivio per Intragna (grosso albero caduto sul sentiero): da qui il sentiero non è più manutenuto con diversi alberi caduti che tagliano il sentiero. Attraversato il torrente San Giovanni, il sentiero risale per circa 150 m di dislivello. Poco prima di Intragna con una deviazione a destra ci si ricollega con il sentiero che proviene da Occhio. Si arriva quindi a Cambiesso e si risale fino a dove si è lasciata l’auto.
- Cartografia:
- IGC12 e Cartine Zanetti n°54-Parco Nazionale Val Grande