Sebbene le difficoltà dichiarate siano modeste, non è una via "plaisir" ; molti passi obbligatori si effettuano ad alcuni metri di distanza dall'ultima protezione e richiedono decisione e saldezza di nervi.
I gradi riportati sotto sono quelli dichiarati sulle varie relazioni, risultano a mio parere sottostimati di circa 1 grado rispetto agli standard italiani.
a) dal pianoro con posti da bivacco e un grosso ometto di pietre, individuare quello di destra di tre canali paralleli che scendono dallo zoccolo che sorregge Gross Simelistock e Vorderspitze. Salirlo (spesso bagnato, un passo di 3+/4-, fittone e al di sopra catena per calata), quindi proseguire per il ripido pendio di erba, ghiaia e roccette (ometti) fino alla base della parete del Simelistock, dove attacca Dock 21 (relazione su questo sito). Salire ancora sulla spalla erbosa a sinistra e quindi ridiscendere a sinistra per un canale fino all'attacco (scritta). Ore 1 supplementari dal rifugio.
b) prima di raggiungere il pianoro con bivacchi, attaccare a sinistra il Klein Simelistock per i primi quattro tiri della via Gagelfanger (relaz. sul sito). Raggiunta la cengia erbosa che taglia la parete (vedi foto), seguirla verso destra, doppiare un costone ed entrare nel ripido canale erboso e roccioso che si segue fino all'attacco di Silberfinger. Soluzione che richiede più tempo ma meno faticosa e che consente di allungare la scalata a 12-13 tiri.
Attacco della via alla base di un marcato pilastro di placche a buchi, fix di partenza e nome in vernice arancio.
L1, 50 m, 6a, 7 resinati, una clessidra e un chiodo: inizialmente per il pilastro a sinistra del diedro, poi si passa a destra e raggiunta una lista si attraversa a destra più facilmente alla sosta su buona cengia.
L2, 35 m, 5c+, 4 resinati, possibilità di piazzare un friend 0.5/0.75: per il pilastro fessurato di sinistra fino a raggiungere l’evidente tetto 30 m sopra la sosta, quindi si attraversa ancora a destra alla S2.
L3, 15 m, 5c, 1 resinato: verso destra, passo non semplice in partenza poi facile. Sosta su balcone sotto la spettacolare placca che cinge la cuspide sommitale.
L4, 30 m, 6a+/6b, 5 resinati: si parte leggermente a destra per il diedro-lama sopra la sosta, poi decisamente a destra si affronta la placca di roccia rugosissima, chiodatura distanziata, passo difficile obbligatorio su cannelure prima della sosta.
L5, 30 m, 6a+, 4 resinati: muro a listarelle nette ma molto piccole, da prima falange, con allunghi spettacolari; run-out di 8-10 metri per raggiungere la sosta sulla cresta dove passa la traversata classica dei Simelistock.
L6, 30 m, 4a, 2 spit ad anello: facilmente si segue la cresta fino ad uno spit-fix con maillon (sosta). Da qui si effettua una breve calata obliqua a sinistra (faccia a monte) in versante NW per raggiungere la base del risalto terminale della guglia.
L7, 40 m, 6b+/6c, 11 fix/resinati: muro verticale spettacolare, molto tecnico e con movimenti non intuitivi. Sosta dove la parete si inclina alla fine delle maggiori difficoltà.
L8, 30 m, 5c+, 3 fix/resinati e un chiodo: si parte a destra per una fessura facile, quindi muro ripido da cui si esce a sinistra alla cresta.
L9, 30 m, 4a, 2 spit vecchi ad anello: per spigolo/cresta facile, leggermente friabile, alla vetta.
Discesa: 2 corde doppie, una 25 m su spit (lasciato un moschettone a ghiera vecchio) e una 40 m su anello cementato, per raggiungere la sella tra Simelistock e Vorderspitze. Si scende il canale a destra (SW) per alcuni metri, quindi altre 2 CD brevi su fittoni, raggiungendo una traccia di sentiero con ometti che aggira a sinistra un terzo salto del canale. Raggiunta la base della parete più o meno in corrispondenza dell’attacco di Dock 21, si segue a ritroso la via di accesso (soluzione a descritta sopra). Contare circa 2 ore dalla vetta.