Se infatti l’ istituzione di detto tracciato rappresenta un’ iniziativa commendevole volta ad esportare la cultura dell’ escursionismo e del turismo “lento” dalle Alpi alle colline del Po,non bisogna tuttavia dimenticare che la morfologia del paesaggio in cui ci si muove appare molto più adatta agli spostamenti in bicicletta piuttosto che a piedi, specie per coloro che non amano camminare sull’ asfalto.
Chi non conosce i luoghi potrebbe avere difficoltà ad orientarsi nel dedalo di strade che si diramano per le colline del Po. In questo caso è bene avere a mente che, se si chiedono informazioni ai residenti, questi tenderanno ad inviarvi sulle vie di comunicazione a più rapida percorrenza che invece sono da evitare per il traffico e la monotonia. Anche per questa ragione si è provveduto a descrivere in dettaglio l’ itinerario.
A proposito di monotonia, tenere presente che tanto vario è il paesaggio all’andata lungo la dorsale collinare, tanto uniforme e piatto lo è al ritorno che per praticità e brevità avviene per la strada provinciale (ex-statale) della Valle Cerrina. Questo significa lunghi rettilinei che, se percorsi il pomeriggio tardi, implicano di avere spesso il sole negli occhi. In queste condizioni, se non vi piace pedalare, è meglio che siate in compagnia di un tipo alla Tony Martin!
Per ciclisti ben allenati, non appare proibitivo affrontare l’intero itinerario in mezza giornata. La strada della Valle Cerrina è comunque raggiungibile da pressoché tutti gli abitati attraversati rendendo così possibile il rientro in qualsiasi momento.
Le carrozzabili a volte sono strette, ma generalmente pochissimo trafficate e con asfalto quasi sempre in ottime condizioni, anche se, considerata la scarsa percorrenza, non è infrequente trovarle sporche.
Il dislivello totale non è noto, ma i cartelli dell’itinerario escursionistico riportano tra Superga e Crea un dislivello positivo di 1580 m.
P.S.: il ciclista, non l’attore…
Raggiunta la Basilica di Superga per una delle varie possibilità (da Rivodora, Pino T.se o Sassi tenendo presente che quest’ ultima rappresenta la via di accesso più impegnativa) scendere verso Baldissero e quindi Pavarolo. Non entrare nell’ abitato, ma costeggiarne il cimitero e raggiungere la cosiddetta strada della Rezza, tratto della provinciale 122 che unisce Chieri a Castiglione. Percorsi non più di duecento metri di quest’ ultima con direzione Castiglione deviare a destra per Montalto Torinese che si raggiunge con breve salita. Attraversare il paese lungo la via Mandamentale ignorando tutte le diramazioni sulla destra, una delle quali per Marentino, e procedere in seguito ora da un lato ora dall’ altro della dorsale collinare in ambiente incantevole. Dopo circa 4,5 km si perviene al bivio per Bardassano a sinistra e Sciolze a destra. (attenzione un cartello stradale un centinaio di metri prima dell’ incrocio in questione è seguito dopo poche decine di metri da un bivio la cui diramazione verso destra è però, dopo qualche centinaio di metri, senza sbocco). Rapidamente raggiungere ed attraversare Sciolze (transitando di fronte al Ristorante del Pino ed al salone Caudano) e proseguire in discesa fino ad incrociare, dopo circa 1,5 km, la strada che a sinistra porta a Rivalba ed a destra a Vernone. Procedere invece diritto in leggera salita (nessuna indicazione) per la strada che si mantiene sulla dorsale collinare e che in meno di 4 km conduce a Cinzano (fontana sulla piazza principale). Appena prima di entrare nel paese sulla sinistra (o tornando indietro da quest’ultimo sulla destra) imboccare la strada che con ripida discesa conduce a Berzano S. Pietro da dove, svoltando a destra di fronte ad una chiesetta in centro al paese, si procede per Albugnano. Prima di entrare in questa località, si perviene ad un importante incrocio dove sulla destra si individuano le indicazioni per Vezzolano e l’ abbazia raggiungibile con una deviazione di circa 1,5 km (fontana sulla destra dopo 150 m). Tornati all’ incrocio che precede Albugnano proseguire in discesa con direzione Aramengo confluendo dopo circa 3 km sulla statale 458 di Casalborgone che si segue verso destra, e ignorando dopo altri 2 km circa il bivio per Aramengo. Dal bivio in questione continuare invece per la statale sempre in leggera discesa fino ad incontrare dopo 2,8 km la deviazione per Cocconato a cui si perviene dopo una salita di circa 2,5 km. Da Piazza Cavour prendere in discesa con direzione Asti-Casale fino al bivio, in prossimità di un tornante, dove a ds si prosegue per Asti e Montiglio (provinciale 18) ed a sin per Asti, Casale e Tuffo (provinciale 20). Proseguire con quest’ ultima direzione fino a raggiungere la località Stazione di Cocconato. Superata la ferrovia (passaggio a livello) si sale in breve Tuffo che si attraversa sempre seguendo la strada principale che dopo circa 800 di discesa termina con un incrocio a T di fronte alla Pizzeria The Rocket in località S. Anna. A ds si va per Asti e Montiglio a sin per Robella, Torino e Casale. Prendere per questa direzione, ma dopo poche decine di metri deviare a ds per Cortanieto e Stura abbandonando la strada principale. Dopo circa 700 m si giunge, in località Cortanieto (nessuna indicazione), ad un incrocio con ben 4 diramazioni oltre a quella da cui si sta provenendo. La prima a sin è in leggera discesa, la prima a ds è senza sbocco (cartello), ignorate le successive due a ds (la prima in leggera salita e la seconda in leggera discesa) si prosegue in piano attraversando la frazione ed ignorando le diverse diramazioni a ds ed a sin che via via si incontrano fino a giungere dopo circa mezzo km a Naroera (cartello). Proseguire per la strada principale in costante leggera discesa ignorando tutte le diramazioni fino a quando sulla sinistra si immette la strada per Stura. Ignorare la deviazione e proseguire invece diritto in leggera ascesa con direzione Corziagno. Dopo circa un km si giunge ad un bivio con la strada principale che prosegue verso ds e che si ignora compiendo invece una svolta a 90° verso sinistra in direzione Murisengo. Dopo 1,5 km si giunge ad un trivio: si ignorano le prime diramazioni a sin ed a ds entrambe in leggera discesa, proseguendo invece in piano lungo la strada che effettua una leggera curva verso destra. Si arriva così in vista di una chiesa con la cupola azzurra posta in fondo ad un rettilineo che precede l’ abitato di Murisengo. Si lascia la chiesa alla propria sinistra ignorando la diramazione principale che porta all’interno dell’ abitato e proseguendo invece diritto su strada pianeggiante. Questa diramazione secondaria, in comune con il percorso pedestre, porta dapprima e con al cune salite a Villadeati e, quando termina in discesa, svoltando a destra, ad Odalengo Piccolo. Superata questa località, si prosegue lungo la strada principale ignorando, appena la strada torna a scendere con costanza, una deviazione importante verso sin per l’ osservatorio astronomico posto in località Fresia-Palmaro-Bricco, e giungendo invece a Guazzolo dove, dopo una curva a sin, in corrispondenza di una grande piazza che fiancheggia sulla sinistra la carrozzabile, è posta una fontana che non conviene lasciarsi sfuggire. Si continua quindi a scendere fino ad incrociare, a circa un km dalla fontana di Guazzolo, la provinciale che collega Alfiano Natta a Moncalvo. Svoltare quindi a sinistra, in discesa, con direzione Moncalvo-Castelletto Merli. Dopo 350 m, quando la strada principale compie una decisa svolta a destra, deviare a sinistra in direzione Castelletto Merli. Poco dopo il bivio la strada riprende a salire leggermente e conduce a Perno superiore, che non si raggiunge, poiché al bivio per Ponzano si prosegue per quest’ ultima località. Superatala si seguono le indicazioni dell’ itinerario pedestre per il Sacro monte di Crea che in breve si raggiunge. Dal santuario si continua in direzione opposta a quella da cui si è giunti lungo ripida discesa che porta a Forneglio e Madonnina. Seguendo le indicazioni per Torino si raggiunge quindi la provinciale della Valle Cerrina lungo la quale si rientra al punto di partenza.
Per rendere meno monotono il rientro, dal santuario di Crea conviene seguire a ritroso il percorso fatto all’ andata fino al bivio per Perno superiore (a Ponzano attenzione a non mancare il bivio per Castelletto Merli comunque segnalato) che si supera: al bivio successivo anziché girare a sinistra lungo la strada da cui si è saliti proseguire diritto per una stradina in discesa che dopo circa 400 m si immette sulla provinciale 18 che si segue verso destra con direzione Terfangato. Dopo 800 m, ignorate le deviazioni dapprima per Terfengo e poi per Valle e Costamezzana, la strada comincia a salire e con un paio di ripide svolte raggiunge e supera l’ abitato di Terfangato. Oltre questa località la carrozzabile si mantiene per un certo tratto sulla boscosa dorsale collinare prima di scendere a Piancerreto e ricongiungersi alla ex-statale della Val Cerrina in località Case Chiappa. Da qui si segue la ex-statale per 12 km fino ad un bivio che consente di imboccare una carrozzabile che è un capolavoro di segnaletica stradale. Questa deviazione è infatti la più rapida per chi provenendo da Casale Monferrato (in provincia di Alessandria) deve raggiungere gli abitati di Moransengo e Tonengo (in provincia di Asti) tuttavia al bivio sulla ex-statale non vi è alcuna indicazione per queste località, mentre imboccando la strada al suo opposto (cioè con direzione Casale ed Alessandria) è posta l’ indicazione per Asti … Per individuare correttamente il bivio, quando ancora si è sulla ex-statale della Val Cerrina, superate le località Cavallo Grigio e Cavallo Bianco, si giunge a Pirenta: appena prima del cartello indicatore di detto abitato sulla sinistra si individua una strada con l’unica indicazione (per altro di non facile lettura perché posta nel senso inverso a quello da cui si proviene) di “Via Braia”. Se si manca questa deviazione bisogna imboccare la successiva (questa volta con indicazione Moransengo) all’ altezza di Mogol 3,8 km più a valle della precedente. Si segue Via Braia fino al successivo bivio al quale si prende a sinistra (a destra si va appunto a Braia) per Via Moransengo. La strada sale costante fino a confluire con quella proveniente dalla località Mogol. Alla confluenza si svolta a sinistra e si giunge a Moransengo. Al bivio al termine del paese si svolta ancora a sinistra, si ignora una prima deviazione sulla destra per Gerbole e si imbocca la successiva, sempre sulla destra, per Tonengo. Da qui in avanti per raggiungere detta località conviene far riferimento ai cartelli escursionistici: trattandosi di piccole strade, per altro sempre asfaltate, esse infatti presentano scarsa segnaletica stradale mentre sono state segnalate con cartelli escursionistici piccoli ma precisi. Ignorate due deviazioni sulla destra, la prima in salita senza indicazioni, la seconda in discesa per cascina Moglia, si giunge a Tonengo. Si attraversa il paese sempre e giunti ad una deviazione verso sinistra con indicazione Aramengo, Pareglio e Cerrabello la si imbocca. Ignorata la deviazione per Pareglio si imbocca quella per Cerrabello ed al primo bivio non segnalato ci si tiene a destra cosa che consente di evitare l’ attraversamento del paese. Si picchia quindi verso Casalborgone confluendo sulla statale 458. Svoltato a destra sulla statale, alla prima rotonda in centro al paese, compiendo quasi un’ inversione a 360°, si prende per Cinzano ed al successivo bivio sempre per Cinzano e Gassino. Una salita ben pedalabile termina dopo 2,7 km con un bivio a T: a sinistra in salita si va a Cinzano a destra in discesa per Rivalba prima e Gassino poi dove si confluisce definitivamente sulla ex-statale della Val Cerrina. Superati Castiglione e San Mauro si rientra a Sassi.