Dal Ponte della Vagliotta (m.1115) si segue la traccia con numerosi bolli rossi che si inerpica nel Vallone del Dragonet fino al bivacco Gandolfo (m.1847).
Dal Bivacco si attraversa la pietraia in direzione sud e in pochi minuti ci si porta ai piedi di un lungo e profondo solco-canale che incide tutta la bastionata soprastante.
Si attacca subito la sua sponda destra su rocce articolate che si elevano verticalmente per 70 – 80 m. circa, si supera una serie di gradini e pendii erbosi molto ripidi e si giunge ad un primo ripiano. Si taglia leggermente a sinistra e si riprende a salire mantenendosi sempre a ridosso del canalone o poco più a sinistra senza percorso obbligato. Si passa ai piedi di una massiccia placca rocciosa e si riprende a salire tra cenge erbose, gradoni e pareti di roccia ben appigliate finché il canale si biforca. Si continua sul lato destro del canale destro (faccia a monte) su rocce ripide per una cinquantina di metri, poi si scende nel canale e lo si attraversa in corrispondenza di rocce bianco-rossastre e ci si innalza tra ripide chine erbose e passaggi rocciosi fino ad un piccolo ripiano. Si taglia ancora a sinistra quasi orizzontalmente per una ventina di metri e salendo ancora in breve si conquista una piccola insellatura della cresta spartiacque a 2500 m. circa, poco a monte del caratteristico Dente del Dragonet.
Ora si attacca la lunga cresta nord-ovest del Dragonet: nel primo tratto si guadagna quota velocemente superando una parete verticale ed abbastanza esposta, quindi ci si allunga più agevolmente per un tratto su terreno erboso alternato a blocchi rocciosi. Più in là il percorso diventa più tecnico ed impegnativo per via di passaggi ripidi ed esposti su tratti di cresta anche esili e a strapiombo su entrambi i versanti. Si giunge così ad un intaglio di cresta dal quale si attacca una bella parete che conduce alla sommità del Gendarme del Dragonet.
Si scende con attenzione l’opposto versante fino all’intaglio successivo e si riprende la salita su placche ripide ed esposte giungendo ad una prima elevazione. Se ne supera una seconda e poi una terza, la più importante sulla quale è presente un grosso ometto di pietre: questa è la Cima del Dragonet a 2781 m. di quota.
Ora si devono perdere nuovamente 70 m. circa scendendo poco a destra del filo fino ad un intaglio. Il prossimo spuntone si aggira a sinistra su esili cornici e cengette molto esposte e conduce alla Forcella del Dragonet dalla quale ci si eleva alla Guglia del Dragonet (m.2750). Si perde ancora qualche decina di metri di quota e si giunge all’ultimo intaglio dal quale inizia la cresta nord-ovest dell’Asta Soprana.
Si risale una lunga parete di placche articolate, poi si superano grossi blocchi sul filo finché la cresta diventa meno ripida e più semplice raggiungendo la cima nord dell’Asta a 2948 m. Per la sud, più elevata di 2 m. si scende alla successiva forcella (q. 2920) e si risale la cresta tenendosi inizialmente sul lato orientale per finire con un tratto orizzontale molto esposto.
Discesa: si segue la via normale del Vallone di Lourousa (bolli rossi), si scende fino alle Terme di Valdieri e si continua su strada fino al posteggio del Ponte della Vagliotta.
- Cartografia:
- Carta del Parco naturale Alpi Marittime 1:25000