Attraversata la strada carrozzabile, appena a monte del pilone di Belvardo, si prende la mulattiera per giungere dopo 200 metri all’Alpe Goia, sede del distaccamento “Tarro Boiro”, per proseguire su gradevole percorso in faggeta e lariceto fino a raggiungere una vecchia fogliaia.
Da qui la strada si biforca: proseguendo in piano s’incontrano le fontane che alimentano l’irrigazione di Reno e poi l’Alpe Balma metri 1570. Imboccando, invece, la direzione di destra dopo circa 500 metri si visita il cippo posto in memoria del partigiano caduto Ferruccio Cantore.
Da qui raggiungere l’Alpe Balma proseguendo in piano per evidente sentiero pascolivo. In fondo ai prati della Balma, che sovrastano le ripide gole del Rio Balmosello, con un po’ di attenzione si può osservare l’anfratto dov’era la posizione della mitragliatrice posta a difesa della zona sottostante.
Appena scavalcato il pianoro della Balma occorre lasciare il sentiero pascolivo per Rio Balmosello e scendere invece sempre per sentiero di circa 300 metri ed incrociare il sentiero più basso che conduce alla conca dei Martiri.
Dalla sommità dei roccioni e prima d’imboccare la mulattiera che scende a Vaccherezza, per una rete di viottoli di collegamento si visitano i cippi dedicati a Idolo Coletto, Giugliano Secondino, Attilio Girardi, Luigi Falco. Recentemente la Sezione Anpi di Condove Caprie, per accomunare nel ricordo anche i caduti del Colle Portia vi ha collocato una croce in memoria del sacrificio di Guido Bobba, Alfredo Bevilacqua, Bruno Girardi. Da questa conca la mulattiera conduce al sacrario di Vaccherezza e da qui, attraversato il Rio sul ponte 3° Alpini, immediatamente dopo il mancorrente del ponte stesso, deviare a sinistra e percorrere il sentiero che ne costeggia la destra orografica, pervenendo dopo circa 500 metri alla croce di Rinaldo Vinassa e dopo altri 100 metri a quella di Bruno Girardi.
Da questa riattraversare il Rio attraverso la passerella e quindi per comodo sentiero in sottobosco tornare a Vaccherezza e qui per la pista silvo-pastorale si ritorna a Belvardo dove l’anello della battaglia si chiude.
Per approfondire la conoscenza sulla storia dei tragici eventi di cui questo itinerario è simbolo, si segnala il libro di Emanuele Cassarà "Un Balilla Partigiano", CDA & VIVALDA editori.
Cassarà fu un partigiano combattente, giornalista sportivo di alpinismo, scrittore di libri di montagna, scomparso l'8/12/2005.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.4 Bassa Valle Susa, Musinè, Val Sangone, Collina di Rivoli
- Bibliografia:
- Montagne Nostre - Dal Musinè al Rocciamelone di Elisio Croce