Dai prati del Vallone seguire le indicazioni per il Passo della Lausa, Passo di Vens. Giunti all’inzio del bacino glaciale dell’Ubac, portarsi all’inizio della cresta sulla sx . Superarla al centro con spostamenti a sx su rocce facili, per evitare una breve doppia,k dal sommo di un salto costituente la sponda sx di un incassato canalone che solca per intero la prima guglia sul lato ovest, il cosidetto “Cappello Frigio”. In breve si guadagna la cresta e la sua sommita’. Scendere per un canalino in lieve strapiombo, dopo averne toccato il filo aereo della seconda guglia “le Forbici” con breve percorso a ritroso. Un erta paretina fessurata, porta sulla terza guglia detta “Guglia Piccola”, da cui si scende per spigolo ad una forcella. Si supera poi uno spuntone, un tratto di rocce accatastate ed un risalto verticale, fino alla base di un monolito quadro, proteso nel vuoto, che si gira sul versante est, per raggiungere il colletto alla base della 4a guglia la “Guglia Grande”, la piu’ alta e svettante fra tutte, e dove si concentrano le maggiori difficoltà. Ci si innalza lungo una difficile fessura . Presenza di chiodi lungo la fessura, piu la possibilità di integrare con protezioni veloci ad agevolarne il superamento ( V all’inizio , IV+ , IV , III ). La fessura 20m verticali, termina sotto uno strapiombo che si gira a sx su spuntoncino in forte esposizione su prese minime, fino a uscire in traverso ad un terrazzino, da dove su terreno (placche) piu appoggiato e breve tratto aereo di cresta si tocca il vertice. Con due doppie da 20m attrezzata da noi la prima, esistente la seconda, si scende agevolmente al quarto colletto.Si raggiunge la 5a guglia, detta “Guglia Quadra”, a causa della sua forma squadrata, con salita diretta sullo spigolo, proseguendo per cresta esile ed aerea fino in vetta. altra breve doppia lungo lo spigolo sud di quest’ultima. Segue l’attraversamento sempre sul filo con una serie di saliscendi delle ultime due sporgenze di cresta dette “le Gugliette”, fino ad abbassarsi su terreno divenuto ormai facile al colletto delle Guglie, da dove si puo’ continure per cresta verso la Cima est della Lausa, o divallare sul bacino glaciale dell’Ubac. (Dalle 11 alle 12 ore se si decidesse per la discesa a traversata effettuata, tramite le cime e il passo della Lausa ai prati del Vallone in anello)
- Cartografia:
- IGN 1:25:000 Valle Stura Vinadio Argentera n.112
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Alpi Marittime vol.II