Da Close’ con sentiero n.1 (alta via per il Colle Di Vessona), si attraversano i prati fino a scendere all’orrido di Betenda. Oltre il ponte prendere il bivio a sx. Il sentiero sale deciso con innumerevoli svolte nel bosco .
Poi meno ripido prosegue fino ad accedere alla Comba di Vessona. Vallone verde e pianeggiante, sul quale alla sua sx, incombono orridi canaloni di aspetto poco invitante.
Uno di questi, il primo che si incontra all’inizio del pianoro ( 300m a valle dell’Alpe La Vieille), e’ quello che va risalito sul suo fondo (molto disagevole, detritik, acqua di scolo, fango, salti improvvisi e netti ), fino a un bivio.
Specie di enorme corridoio incassato fra pareti alte piu’ di 100mt, che riceve tutte le valanghe e le scariche di sassi provenienti dal tratto di cresta fra la Becca dell’Aquelou’ e la Becca ovest d’Invergnaou.
Al bivio suddetto una roccia biancastra sembra ostruirne lo sbocco superiore. Girarala sulla dx per una rampa, e in breve si esce con semplice saltino saltino, fino a una sporgenza erbosa detta “Naso dell’Aquelou’ (m2800).
Procedere nella comba superiore sassosa in ascendente da sx verso dx fino alla depressione del Colle dell’Aquelou’, che non e’ quella che si vede guardando da sotto, bensi’ quella posta piu’ in alto verso la Becca dell’Aquelou’. (ore 2 dalla Comba di Vessona, ore 4 da Close’).
Per la Becca de l’Etresenda dal colle risalire la cresta sud, mantenendosi al di sotto del filo lato Vessona), per detriti e cengie fino a un canalino. Risalire le rocce del suo lato dx (passi di II°) .
Un breve tratto affilato che segue subito dopo, si supera sul filo. Una serie di saliscendi da una sporgenza all’altra sul filo di cresta portano con vari aggiramenti al seguito, sul culmine di questa montagna (3029m), ubicata circa a meta’ (sulla costiera divisoria Vessona-Montagnaya) tra la Becca d’Invergnaou e la Becca dell’Aquelou’.
Il rientro al colle si fa ripercorrendo a ritroso il tragitto appena fatto in salita alla vetta.
Eventualmente si puo’ lasciare lo zaino al colle e recuperarlo al ritorno per poi proseguire in direzione sud, procedendo dapprima sulla dx della cresta per detriti (sempre versante Vessona).
Poi la si raggiunge e la si segue su roccie rotte, e scavalcando alcune asperita’. Dopo un affilata lastra di roccia biancastra (delicata perche’ molto friabile ), si perviene in breve alla vetta, formata da un esile cresta. (1h20 dal colle, 2h dalla Becca de l’Etresenda).
Discesa: Complicata e di non facile individuazione se non si conoscono i posti. Tentiamo di dare una spiegazione quanto piu’ precisa possibile,k al fine di non creare problemi ad eventuali ripetitori.
Dalla vetta scendere la facile cresta sud, a tratti esposta, fino alla Breche de L’ Aquelou’ (2977m), stretto intaglio della cresta tra la cima Franco Nebbia a SE e la Becca dell’Aquelou’ a NO. Si parla ora di un “Pas du Penne’ che consente di raggiungere il canale della Breche arrivando dal basso.
Ardito e complicato passaggio tra i salti erbosi e le rocce, e noto solo ai pastori e ai cacciatori e difficile da individuare.
Diversamente prendere a scendere una delle costole con esposizione sud.ovest a picco sopra l’Ardamun, badando di scendere quanto piu’ possibile attenendosi alle piste dei camosci.
Si arrivera’ sul sommo di un salto che costringe a scendere per un orrido canale (unica possibilita’ di discesa arrivati a questo punto, anche se poco incoraggiante oltre che disagevole e pericoloso per possibili scariche di pietre dall’alto), sulla sx scendendo, che sfocia all’estremita superiore della Comba di poco a valle dell’alpe l’Ardamun.
Giro completo che richiede con tutte le precauzioni del caso, un tempo dalle 12 alle 13 ore con rientro dalla Comba medesima di salita.
- Cartografia:
- IGC La Valpelline 1:30:000 escursioni e itinerari di scialpiinismo
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Alpi Pennine vol II