Una giornata con visibilità ottimale faciliterà l'individuazione del percorso migliore nella seconda parte del percorso dove esso si fa più impervio e privo di qualsiasi traccia (la zona è molto soggetta a nebbie di calore che salgono dalla pianura fin dalla tarda mattinata).
Superare il Santuario lungo la strada, ora non più asfaltata, fino ad un ponte in ferro che si attraversa. Poco oltre si trascura il sentiero di sinistra per il Colle del Crest (volendo evitare la salita delle cime Saler, Loit, e Rosta invece si segue questo sentiero) e si segue la mulattiera nel boscoso versante ovest di Cima Saler, che poi diventa sentiero piuttosto agevole, sino a giungere all’Alpe Saler posta su un colletto panoramico. Da qui per dorsale prativa verso nord si tocca la Cima Saler 1818 m. Si scende brevemente all’Alpe Belvedere, dove prosegue leggermente a destra del filo della dorsale la esile traccia di sentiero che conduce alla Cima Loit 2035 m. Da questa, piegando leggermente verso sinistra, si percorre il sentiero che porta alle pendici della Cima Rosta, dopo essere passati dalla Bocchetta Rosta; se si decide di salire anche questa cima occorre abbandonare la traccia del GTA che porterebbe direttamente al Colle del Crest, a favore di una traccia, non molto marcata, che una volta raggiunta la verticale della cima consente di salire Cima Rosta 2173 m. Qui si prosegue lungo il crestone ovest (assenza di sentiero) fino al vicino Colle Crest 2040 m. Ora le tracce di sentiero continuano quasi fino alla vetta successiva per il filo di cresta indicato da parecchi ometti ed alcune frecce.
Toccata la sommità della Cima del Vallone 2479 m, si torna indietro di qualche metro fino ad individuare una traccia di sentiero, non molto evidente, che scende alla Bocchetta del Vallone 2378 m. Qui si trascura la traccia che scende nel vallone di Ciantel del Re (possibile via di fuga) seguendone una piuttosto labile leggermente a sinistra dello spartiacque. In breve, dopo aver aggirato alcuni spuntoni rocciosi, si raggiunge Punta Sili 2525. Si continua ora in direzione ovest, per tracce e terreno ripido sino allo stretto intaglio della Bocchetta Manda 2472 m, quindi si riprende a salire verso la Punta Manda Est, nuovamente per ripidi pendii erbosi cercando di restare lungo il filo del costone. Dalla cima est 2629 m ci si mantiene in cresta, talora esposta, e aggirando eventualmente sul versante sud un breve salto roccioso si perviene alla cima ovest 2640 m.
Si continua scendendo per circa 150 m di dislivello dirigendosi verso il piccolo lago sotto Punta Perra a quota 2400 m circa. Qui si riguadagna la cresta per sfasciumi abbastanza stabili e, raggiuntala, la si percorre verso ovest incontrando alcuni passi in cui è opportuno aiutarsi con le mani fino a pervenire a Punta Perra 2683 m (probabilmente è possibile percorrere integralmente la cresta tra Punta Manda Ovest e Punta Perra, ma la visibilità in quel momento nulla e la scarsa conoscenza dei luoghi non ci hanno permesso di verificare questa ipotesi).
Da Punta Perra si prosegue per cresta cercando i passaggi migliori fino all’intaglio che la separa del Monte Colombo. In questo tratto si incontrano alcuni facili passi di arrampicata che non sempre è conveniente evitare abbassandosi a sinistra, dato che anche su questo lato la cresta è piuttosto ripida (per contro il versante nord precipita letteralmente sul lago Lazin). Dall’intaglio una paretina di rocce rotte sembra sbarrare la via verso il Monte Colombo. In realtà è sufficiente arrampicare per non più di una ventina di metri su difficoltà elementari per raggiungere un terreno più semplice che consente in breve, tramite percorso ora più agevole, di raggiungere la vetta del Monte Colombo 2848 m, superando le placchette proprio sotto la grossa croce senza particolari difficoltà.
La discesa si effettua seguendo a ritroso la via normale di salita al Monte Colombo da Schiaroglio. Si scendono verso sud le facili placche sotto la cima fino a reperire l’evidente sentiero che percorrendo il crestone sud-est arriva al curioso Pian Marmotin 2203 m. Da questo si scende verso sud fino all’Alpe Mandetta 2003 m e quindi alla sottostante Alpe Pian Crest 1860 m proprio al limite del bosco. Sempre seguendo il sentiero si perviene a Schiaroglio, dal quale occorrerà tornare al Santuario di Prascondù percorrendo la strada asfaltata per circa 1 km.
- Cartografia:
- Mu Edizioni - Carta della Val Soana