Seguire il sentiero in piano per il giardino botanico, superare un ponte sul fiume, raggiunta una casetta, appena dopo prendere il sentiero scalinato sulla destra, in salita costeggiando le grate della condotta forzata. Percorrere il sentiero in salita a tornanti, tenere la dx al bivio fino a raggiungere le grate della condotta; scavalcare e risalire la condotta forzata sugli scalini. 600 metri di dislivello!
Arrivati alla diga, costeggiare il lago di Sardegnana sulla sx e in breve imboccare il sentiero che si stacca sulla sx; seguire il sentiero non sembre evidente fino a sotto la parete del Becco. Giunti sotto la parete costeggiarla andando verso sx faccia a monte in piano fino ad entrare in un anfiteatro dove di possono facilmente vedere le colate di ghiaccio che permettono di superare lo zoccolo della parete (2/3 ore dalla macchina a seconda della neve).
DISCESA: Dalla cima, preseguire in direzione sud verso la normale al Becco; primo tratto expo con catene poi più facile lungo traccia evidente (qualche bollo rosso sbiadito);
Proseguire sull'evidente traccia e con un largo traverso superare il primo canale; in vista del grosso ometto prendere a sx nel canale e, prestando attenzione ai massi e buchi ritornare alla base dello zoccolo da dove si aveva attaccato. ATTENZIONE che in caso di nebbia o scarsa visibilità, la traccia sotto la vetta non è facilmente individuabile.
L1 zoccolo: ghiaccio 3+ 40/45m sosta su ghiaccio.
Risalire una colata evidente e di ghiaccio blu fino al suo termine sul pianoro soprastante lo zoccolo; ghiaccio duro e spaccoso.
Conserva su neve fino a raggiungere l’attacco vero e proprio della via sotto la parete Nord del Becco; delle due colate più evidenti è la più a dx; l’altra è la Azzoni-Arrigoni.
L1: Salire la placca appoggiata su neve ghiaccio e passaggi di misto facile; sosta da attrezzare su roccia sotto il diedro caratteristico della via; 50m 2/M2+
L2: Attaccare la bella colata di ghiaccio che scende dal diedro camino, superare il bel tratto verticale e ribaltarsi del diedro soprastante, risalirlo fino ad uscire nel canale di neve soprastante. Sosta da integrare su roccia; in loco un chiodo e un cordino giallo. 55m 4+/M4
Percorre tutto il canale di neve intervallato da risaltini e passaggi di misto a seconda dell’innevamento fino ad arrivare ad una nicchia dove si attrezza la sosta su roccia 100m
L3: salire sopra alla sosta con un passaggio di misto facile e proseguire lungo il canale fino alla strozzatura del grosso masso incastrato (da qui il nome della via).
Sosta da integrare sulla dx del canale; 1 chiodo 80m 2+/M3
L4: Dalla sosta portarsi sotto al strozzatura del masso e con passaggio di dry duro entrare nel grottino, uscire a dx per lingua di ghiaccio nel camino soprastante e, spaccando tra roccia e ghiaccio uscire sul pendio sommitale; proseguire sul pendio fino ad una parete rocciosa dove di costruisce la sosta su roccia. 35m 3+/M4+?
L5: Proseguire nel canale nevoso con passaggi di misto facile e risalti fino a raggiungere i pendii aperti sommitali, da qui puntare alla croce di vetta tendendo a sx. Facilmento in vetta. 150m
- Bibliografia:
- Ghiaccio Orobico