Questa porzione di parete è affollata di itinerari ma la nostra si ritaglia uno spazio tutto suo senza invadere o disturbare le altre. Dopo la cengia la situazione si fa per forza di cose meno nitida.
Chiodata a spit con indubbia maestria, impone di andare decisi con la padronanza del grado ma non costringe ad assumersi rischi eccessivi. Qualche possibilità di integrare con astuzia la si trova.
Attacco: Sul sentiero 404, dopo breve discesa, individuare un evidente rampa erbosa.
L1 Primo assaggio dello stile di chiodatura, aggiungere un buon friend per placare l’ansia e poi dopo i primi due spit superare un bel tetto con passo atletico, poi concentrati fino alla sosta, 50 metri di corda, 6a, 6c, 6a;
L2 Lunghezza su roccia più articolata ma sempre ottima, 5c/6a due spit, 30 metri;
L3 Il muro per definizione, ripido ed obbligato ma si rinvia sempre comodi e si riposa bene, bel “run out” fino in sosta, 6b+, 45 metri;
L4 Il tiro più difficile, traverso in placca verso destra e poi sezione chiave coronata dal consueta “run out” finale, 35 metri, 7a;
L5 Di nuovo per roccia articolata, 6a, 35 metri
L6 Altra lunghezza impegnativa ma solo per la prima parte, poi abbatte, traversando a destra si può prendere una sosta di calata, oppure sostare più in alto comodamente su terrazzo, 6c, 5a, 35 metri;
L7 Ultimo tiro quasi sul filo dello spigolo con uscita in cengia, 6b 40 metri
Discesa comoda in doppia se non si prosegue sulle classiche, si può risparmiare la penultima andando a sostare nel canale e fidandosi di un’ultima calata su chiodi e vecchi cordini