Note
Storico
Si tratta di una via recente (2013) dedicata all'astrofisica Margherita Hack. E' sicuramente la via più facile della parete Est, sia in termini di difficoltà, sia in termini di chiodatura. La via cerca di evitare la grande cengia erbosa situata a metà parete, ma le lunghezze L2 ed L3 hanno comunque diversi tratti erbosi che interrompono la continuità dell'arrampicata. Le lunghezze successive (molto belle e caratteristiche) cercano di sfruttare le debolezze della parete e dunque si svolgono in traverso (L4 verso sinistra, L5 ed L6 verso destra).
La via è attrezzata a fix inox con tutte le soste predisposte per la calata. E' comunque necessario portare una serie completa di Camalot C4 fino al n.2 per integrare le protezioni presenti in via. Necessarie corde da 60m.
Al termine della via è possibile proseguire sugli ultimi tre tiri della adiacente "Erbavoglio", la quale risulta però decisamente meno protetta a fix (soluzione non verificata).
Avvicinamento
La via è attrezzata a fix inox con tutte le soste predisposte per la calata. E' comunque necessario portare una serie completa di Camalot C4 fino al n.2 per integrare le protezioni presenti in via. Necessarie corde da 60m.
Al termine della via è possibile proseguire sugli ultimi tre tiri della adiacente "Erbavoglio", la quale risulta però decisamente meno protetta a fix (soluzione non verificata).
Da Cataeggio prendere la strada che porta nella valle di Predarossa. Per il transito sulla strada agrosilvopastorale è necessario il pagamento di un ticket di 10 € . Dal 2020 il ticket è acquistabile solo online sul sito https://valmasino.travel/
Al termine della strada è presente un ampio parcheggio sterrato in cui lasciare l'auto.
Da qui ci si dirige a piedi verso il fondo della vallata, in direzione del rifugio Ponti. Si percorre tutta la piana (passerelle in legno) fino a quando il sentiero inizia a salire costeggiando il torrente. Si giunge così ad una seconda piana all'inizio della quale è presente un grosso masso recante l'indicazione "Passo Romilla". Seguire tale indicazione (sentiero a tratti non molto evidente che si stacca sulla sinistra del sentiero principale). Ad un certo punto il sentiero inizia ad attraversare una pietraia (ometti e qualche segno bianco-rosso): da qui guadagnare quota puntando all'anfiteatro roccioso situato sulla destra (percorso non obbligato).
Avendo trovato diverse discrepanze tra le cartine e le diverse relazioni, riporto qui di seguito quanto sono stato in grado di ricostruire: il Pizzo Vicima costituisce la parte sinistra dell'anfiteatro roccioso, mentre il fondo dell'anfiteatro è costituito dalla Cima dell'Averta (dove sono presenti le vie "Beerna", "Zastava", ecc.). La via in questione si svolge sulla parete est del Pizzo Vicima (dunque la parete che si trova sulla sinistra dell'anfiteatro), la quale presenta una enorme cengia erbosa a metà parete. L'attacco è situato sulla verticale dell'estremità sinistra di tale cengia, in corrispondenza di un marcato tettino nero. Sono presenti diversi spit sulla placca del primo tiro che ne rendono facilmente individuabile l'attacco.
Descrizione
Al termine della strada è presente un ampio parcheggio sterrato in cui lasciare l'auto.
Da qui ci si dirige a piedi verso il fondo della vallata, in direzione del rifugio Ponti. Si percorre tutta la piana (passerelle in legno) fino a quando il sentiero inizia a salire costeggiando il torrente. Si giunge così ad una seconda piana all'inizio della quale è presente un grosso masso recante l'indicazione "Passo Romilla". Seguire tale indicazione (sentiero a tratti non molto evidente che si stacca sulla sinistra del sentiero principale). Ad un certo punto il sentiero inizia ad attraversare una pietraia (ometti e qualche segno bianco-rosso): da qui guadagnare quota puntando all'anfiteatro roccioso situato sulla destra (percorso non obbligato).
Avendo trovato diverse discrepanze tra le cartine e le diverse relazioni, riporto qui di seguito quanto sono stato in grado di ricostruire: il Pizzo Vicima costituisce la parte sinistra dell'anfiteatro roccioso, mentre il fondo dell'anfiteatro è costituito dalla Cima dell'Averta (dove sono presenti le vie "Beerna", "Zastava", ecc.). La via in questione si svolge sulla parete est del Pizzo Vicima (dunque la parete che si trova sulla sinistra dell'anfiteatro), la quale presenta una enorme cengia erbosa a metà parete. L'attacco è situato sulla verticale dell'estremità sinistra di tale cengia, in corrispondenza di un marcato tettino nero. Sono presenti diversi spit sulla placca del primo tiro che ne rendono facilmente individuabile l'attacco.
- L1: 6b, 55m. Placca con un passo delicato, tetto con buone prese (a sinistra del fix) e infine diedro/fessura (da integrare) fino alla sosta.
- L2: 5c, 50m. Sfruttare la fessura a destra del pilastrino che sovrasta la sosta e raggiungere la cengia erbosa. Da qui salire in obliquo verso sinistra (sosta ben visibile) incontrando alcuni spit. Presenti numerosi tratti erbosi. NON concatenare questa lunghezza con quella successiva.
- L3: 5b, 20m. Puntare in verticale alla sosta ben visibile. Tratto iniziale su erba.
- L4: 6a+, 30m. Salire dapprima in verticale e successivamente seguire la lama verso sinistra, fino ad un delicato passo in corrispondenza della vena di quarzo (doppiare lo spigolo sfruttanto la vena di quarzo per i piedi e la buona tacca situata oltre lo spigolo da raggiungere in allungo). Posizionare un friend al termine del passo in modo da proteggere il secondo di cordata. Proseguire verso sinistra per un diedro a lame fino a giungere alla sosta (scomoda).
- L5: 6a+, 30m. Seguire verso destra la lama che sovrasta la sosta, superare un tettino e proseguire verso destra fino ad un delicato passo prima della sosta (spit ravvicinati; il netto gradino rossiccio da utilizzare per fare il passo suona un po’ vuoto…fare attenzione). Sosta scomoda.
- L6: 6b+, 30m. Salire verso destra con passi inizialmente molto delicati su una serie di piccole concrezioni, fino agli ultimi due spit (ravvicinati) posti al di sotto della sosta. L’ultimo spit del tiro, in verticale rispetto al precedente, risulta fuorviante perchè sembra suggerire di proseguire diretti verso la sosta, su una placca sprotetta con passi molto delicati. Proseguire invece verso desta, sfruttando la cornice sottostante, e infine rimontare verso la sosta seguendo la linea della via adiacente (“Erbavoglio”, spit ben visibili).
Discesa:
in doppia lungo la via, saltando la S4. La prima doppia (da S6 a S5) risulta fortemente in traverso; successivamente calarsi dalla S5 alla S3. Dalla S3 si può arrivare alla S1 (calata al limite dei 60m), e infine fino alla base.
M. Sertori, F. Marcelli, L. Doretti, 2013
- Bibliografia:
- Solo Granito 1 - Valli del Masino e del Disgrazia, ed. 2014, versante Sud
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