Percorrere tutto il sentiero 548 attraverso il Vallone di Noaschetta ed il successivo Vallone dei Gias della Losa fino al Bivacco Ivrea.
Dal bivacco seguire l’evidente sentiero che con numerosi tornanti porta al ghiacciaio di Noaschetta ormai ridotto ad un mare di detriti. Contornare tutto il basamento roccioso della Punta di Ceresole puntando al Colle del Gran Paradiso.
Salire nel punto in cui esso forma una balconata rocciosa sovrastante il ghiacciaio, quotata 3290. Senza percorso obbligato salire mantenendosi sul bordo esterno fino ad uno zoccolo roccioso (ometti) che va salito con facili passaggi di arrampicata fino ad incontrare una cengia detritica.
Percorrere la cengia fino ad incontrare un canalone, oltre il quale salire ancora per massi instabili fino a raggiungere il nevaietto che cinge a sud la pala rocciosa della Punta di Ceresole. Salire sul nevaio tenendo il bordo sinistro (ovest, alcuni ometti in loco).
Alla fine del nevaietto prendere lo spigolo roccioso che porta verso il Colle di Chamonin 3699m (o sfruttare un canale detritico alla sua destra). Salire il suddetto spigolo con rocce non propriamente stabili, fino all’altezza del colle. A questo punto, puntare decisamente verso la vetta, con bei passaggi di II ed in un paio di casi di III.
La roccia man mano si sale tende sempre di più al rosso e migliora in qualità. Arrivati alla selletta tra le due cime gemelle, è possibile vedere la parete nord innevata sul lato opposto.
La vetta vera è il torrione rosso ad oriente, ma difficilmente scalabile da questa punto e che viene comunemente salita lungo la via normale da nord.
Per salire la cima orientale, dal colletto fra le due cime scendere di qualche metro e traversare verso est lungo il versante sud, costeggiando la cima est. Appena possibile risalire e raggiungere la cresta est, quindi tornare indietro verso ovest sul filo di cresta. Uno stretto intaglio poco prima della cima costringe a fare una doppia (cordone sul posto) di 5-6 m e a risalire.