Dalla centrale enel prima di San Bernardo, si seguono le indicazioni per il Lago del Truzzo e Rif Carlo Emilio.
Si percorre la bella e pianeggiante mulattiera, a lato del torrente, che conduce a S.Antonio, primo gruppo di case della bella Valle del Drogo.
Si prosegue, passando diversi altri gruppi di case, fino ad incontrare altre paline e, in direzione NW, imbocchiamo il percorso C25, che, sempre su mulattiera inizialmente nel bosco e, con diversi tornanti, fa raggiungere l’alpe Cornera 1920 m, posta in bel punto panoramico, e, sucessivamente, si raggiunge la diga del Truzzo.
Nei pressi della casa dei guardiani, sotto la diga, il sentiero si biforca:
procedendo verso la casa, si raggiunge la diga tramite una scalinata
procedendo verso destra, tacche verdi, si raggiunge il lago e si percorre la sponda tramite un sentiero che si ricongiunge poi alla opzione precedente.
Si attraversa la diga ed in breve, si raggiunge il piccolo Rif Carlo Emilio, nei pessi del Lago Nero, 2140 m.
Delle paline indicano il percorso per il Lago Forato e Croce, procedendo alle spalle del rifugio.
Questo percorso, nonostante le paline siano le classiche che indicano un sentiero taccato, presenta solo raramente delle tacche di vernice rosse sbiadite, in ogni caso, e’ sempre ben segnalato da ometti, sistemato ed evidente.
Proseguire quindi alle spalle del rifugio, poi fare attenzione a non seguire gli ometti che tendono ad abbassarsi verso il lago, ma seguire una traccina di sentiero che fa risalire una placchetta gradinata , dopo la quale, il sentiero torna ad essere molto marcato, ed un tratto gradinato.
Poco prima di raggiungere l’emissario del Lago del Forato, nei pressi di una costruzione, si attraversa il piccolo corso d’acqua e si procede verso dei ruderi.
Da questi si risale in direzione W tra erba e roccette, poi in direzione NW, vedendo ora il Lago Forato, e, seguendo gli ometti, si raggiunge il Lago Croce.
In direzione W si punta al Passo Forato, caratterizzato appunto da una ”finestra” nella roccia.
Lo si raggiunge tra sfasciumi ed erba con tratti ripidi.
Una volta al Passo si segue la cresta SE del Pizzo Forato, inizialmente larga, poi si restringe anche se non eccessivamene e si continua su rocce accatastate dove aiutarsi un po’ con le mani.
Si incontra una prima torretta, che si evita sul lato Est tramite una cengetta, poi si torna direttamente in cresta tra roccia marcia e cengette esposte con passaggi non complessi ma appunto su terreno non buono.
Una seconda torretta la si raggira sempre sul lato Est ed in breve si torna in cresta, ora ampia e comoda.
Si raggiunge un’anticima con ometto, poi si prosegue a piacimento fino a raggiungere l’ometto di vetta 2967 m.
In discesa, tornare all’anticima e da questa seguire la spalla Est che, tra sfasciumi, ma senza difficolta’, porta ad un pianoro sottostante dove si incontrano tacche bianco-blu che riconducono al Lago Croce.
Da quest’utimo, si riprende il percorso di salita.
Volendo evitare le minime difficolta’ alpinistiche che presenta questa salita:
o si evita buona parte della cresta SE (una volta evitato il primo ostacolo, anziche’ tornare in cresta, si puo’ proseguire su cenge sfasciumose sottostanti, fino ad aggirare anche il secondo e, da questo, tornare sulla cresta nel suo punto piu’ ampio e comodo),
oppure si sale direttamente dalla spalla Est per l’anticima e poi la cima.
- Cartografia:
- kompass92 valchiavenna