Descrizione in senso antiorario. Pochi metri ad est del viadotto di Sori c’è un semaforo con attraversamento pedonale. Proprio lì (cartello e segnavia ” due linee rosse “) inizia Via Dante Alighieri, salitina che conduce alla soprastante chiesa di San Rocco e poi si inerpica ripidamente tra gli ulivi con il nome di Via alle Cinque Strade , abbandonando la zona urbanizzata.
Ritrovando l’asfalto, dopo un chilometro si giunge alla Chiesa di Sant’ Apollinare. Da qui si diparte un sentiero che porta sul crinale toccando l’anonimo Poggio Montone (436 m.) e poi arrivando alla cappella di Sant’Uberto ( 477 m.), sovrastata dal grande monumento al Redentore , in panoramica posizione.
Il sentiero sale presso la dorsale e volendo con facile digressione (tre pallini rossi) si tocca la vetta del Monte Castelletto (566 m.). Proseguendo la facile salita per 1,5 km si arriva sull’aggirabile Monte Cassinea (612 m.) e dopo un altro paio di km ( con breve ma ripida deviazione a destra) si può decidere di raggiungere la cima del Monte Cornua (687 m.), che comunque non è il punto più alto che si tocca . Si scende sulla Provinciale 67 del Monte Fasce e la si segue per un km buono toccando la Cappelletta degli Alpini e le Case Cornua (trattoria) .
Arrivati poi ai ruderi delle Case Becco si può scegliere di lasciare l’ asfalto (linea e punto rossi) salendo a sinistra sull’anonimo Monte Uccellatore (828 m. , punto più alto della giornata) e poi sul Monte Pram (778 m) e sul Monte Possuolo (772 m. , antenna).
Si resta comunque pochi metri sopra la Provinciale, finchè non comincia la discesa lungo l’ evidente crinale a sud che riporta verso Sori (due quadrati rossi).
Si può salire sul Monte Castelletti (crocetta , 604 m. – aggirabile) e poi, con breve risalita, si arriva al Monte Santa Croce (518 m.), con la sua bella chiesetta in splendida posizione con vista sul mare. Non rimane che riscendere a Sori, passando per Pieve Alta, con uno dei tanti intricati percorsi, tra sentieri e crose, che conducono a livello del mare. Io consiglio di seguire ancora il “due quadrati rossi “.
L’ anello completo misura oltre 17 km per circa 1000 metri di dislivello complessivo .
Come specificato nelle ”note” l’escursione puo’ essere incrementata con delle varianti:
– Saledendo come da relazione in senso antiorario e raggiunte le Case Cornua, poco dopo la macelleria, nei pressi di un cartello del metandotto nascosto dalla vegetazione, si stacca una traccia di sentiero (nessun segno colorato) che percorre la cresta boscosa soprastante la strada provinciale. La traccia a volte scompare brevemente, e non e’ sempre comoda a causa della vegetazione, e, seguendola fino al suo termine, si raggiunge la selletta tra il Monte Becco ed il Monte Bado.
Procedendo per cresta in direzione sud si raggiunge la croce del Monte Becco 894 m.
Tornati alla selletta in direzione nord si segue la cresta del Monte Bado 912 m, anche qui crocina ad indicarne la punta, dal quale, sempe su sentiero ben segnato da 3 pallini rossi, si raggiunge la selletta del Bado.
Dalla selletta, con percorso ascendente a mezzacosta, ed ultimo tratto di ampia cresta, si raggiunge la croce del Monte Croce di Fo 973m.
Tornati alla selletta si segue il sentiero sempre ben segnato dai 3 pallini rossi e sempre ben evidente, che a mezzacosta, tagliando le pendici del Bado e Becco, porta alle case del Becco. (da dove, volendo risalire fin qui il km di provinciale, anziche’ fare la cresta da case Cornua, parte la cresta sud del Monte Becco).
Dalle case del Becco si riprende l’itinerario sopra descritto verso il monte Possuolo.
– Dal Monte Possuolo, anziche’ scendere come da itinerario, si puo’ proseguire per cresta, con vari sali e scendi, incrociando in diversi punti la Provinciale, toccando le varie puntine.
Dalla base del Monte Cordona, 802 m, si possono seguire i 2 triangoli rossi che portano fino a Nervi, da dove si puo’ tornare a Sori con il treno, oppure, se si vuole ancora proseguire, si passa il Monte Croce 785 m, fino a raggiungere il Monte Bastia 846 m, croce.
Da quest’ultimo si prosegue ora sulla cresta che scende a Quinto al Mare toccando il Monte Fasce 846 m, cresta di Moro 575 m, monte Moro 406 m, fino a toccare la statale e raggiungere la stazione per tornare a Sori in treno.
Con quest’ultima alternativa il giro, gia’ lungo proposto, diventa versamente notevole.