- L1 salire un breve e facile zoccolo sino ad un albero (primo fix alto ma difficoltà banali), proseguire con bella e continua arrampicata lungo un muro inciso da concrezioni oblique fino ad una cengia terrosa che si supera salendo ancora qualche metro per sfasciumi e roccette. 40m 6a/+
- L2 attraversare la cengia per qualche metro fino ad un albero; salire per roccia lavorata lungo una ripida rampa, traversare a destra puntando ad una sorta di diedrino. 30m 6a
- L3 salire obliquando verso destra superando una chiazza di roccia bianca slavata (traccia di un vecchio distacco) e poi per roccia lavoratissima alla sosta. 40m 6a
- L4 salire verticalmente puntando ad un muretto inciso da fessurette, superarlo e proseguire fino ad una cengia. 30m 6a
- L5 per risalti di bella roccia fino alla sosta prima di una seconda cengia con arbusti. 25m 4a
Sulla destra una corda fissa permette di spostarsi per proseguire lungo la via Freaky and Mysterious.
- L6 dopo alcuni metri si incontrano due fix vicini, uno attrezzato con maillon e lunghissimo cordone. Può essere conveniente sostare qui. Dopo la cengia salire un pilastrino di roccia lavorata spostandosi verso sinistra alla fine verso una sorta di diedro fino alla sosta 45m 6a
- L7 partire a sx proseguire verticalmente obliquando da ultimo verso dx ad un pilastro tondeggiante che si sale per fessurette. 35m 6a+
- L8 salire con passaggi delicato il pilastro tondeggiante traversando da ultimo a dx ricongiungendosi così a Saratoga 35m 6b
(da qui la via prosegue lungo Saratoga). - L9 proseguire verticalmente sopra alla sosta (primo fix alto) poi in costante obliquo a sx lungo una sorta di fessura con bei passaggi atletici 45m 6b (impegno dei passaggi obbligatori superiore al resto della via, 6a+)
- L10 per facili balze alla vetta vera e propria 30m 4b
Discesa: in doppia lungo Saratoga.
Da S9 una doppia verticale di circa 40m (ignorare la prima sosta che si trova a sx faccia a monte) lungo Saratoga Direct. Una seconda di circa 35m sino a tornare su Saratoga). Di lì 3 doppie in via fino ad una cengia (partenza del tiro di 6b+, sosta a dx faccia a monte). Da qui conviene calarsi con una sola mezza in auto-moulinette con le corde al fianco fino a raggiungere la sosta nettamente a dx faccia a monte. Da qui con una CD di 40m alla cengia. Di qui conviene raccogliere le corde e camminando a dx faccia a monte circa 10 metri raggiungere la prima sosta di Corvalis e con un’ultima doppia direttamente agli zaini.
Oppure (meglio) a piedi: dalla cima proseguire in cresta fino al primo cucuzzolo, dalla cima di questo percorrere il breve tratto pianeggiante e quindi salire sul successivo cucuzzolo, più marcato, posto poco più a sx, la vera cima di punta su mulone. Fino a qui abbiamo impiegato mezz’ora. Dalla cima di questa guardando verso est si vede la cima del cuccuru mannu, tra le due cime una lunga selletta (foto). Raggiungere la sella e mettere piede sul piccolo ghiaione a sx, quasi tornando indietro e stando il più possibile contro le pareti di punta su mulone (foto). Poco sotto si vede la strada che scende a pedralonga. Abbassarsi e dirigersi progressivamente verso est come a fare un grande tornante avvicinandosi alle pareti di punta su mulone. Individuare il passaggio che permette di accedere ai ghiaioni sotto la punta ( costruito ometto, foto), costeggiare ancora le pareti quasi fino a una specie di pilastro e quando si incontrano le tracce di sentiero che scendere più marcatamente in direzione sud, un po’ disagevole (foto). Il sentiero diventa via via più evidente e ben camminabile, si passa sotto le pareti dove c’è la nuova via di Oviglia “hearth of Gold” e bella monella, e quindi si raggiunge la strada di pedralonga, un paio di tornanti sopra il parcheggio. Noi abbiamo impiegato 2h con passo estremamente lento e moltissime pause, con passo turistico ci si può impiegare meno di 1h30, una cordata veloce anche tranquillamente 1 ora.