La guida di Piola dice che "bastano alcuni friend medi" ma conviene portarsi una serie intera (in alcuni tiri si trova uno spit o due!). Soste a spit. Schizzo della guida perfetto per orientarsi.
E' possibile attaccare anche la cresta direttamente subito dopo la scala del rifugio (dove parte il sentiero) con un tiretto di avvicinamento e due lunghezze di 6a e 6a+ che portano alla sosta di L2.
Dal rifugio si risalgono i primissimi gradini fino a dove arriva il sentiero; si segue la traccia in direzione della prima punta dei Nantillons per circa 40 m per poi deviare a dx in direzione di una placca verdastra sopra la quale si vede subito la fessura a incastro di L1 (5:7 minuti dal rifugio)
L1: attaccare la placca con primo passo ostico a freddo, superare un piccolo bombè e portarsi al di sotto dell’evidente fessura. Superarla direttamente (incastri di mano) e piegare leggermente a dx a fianco della rampa canale per raggiungere la sosta. 6b, 2 spit
L2: partenza leggermente a sx poi dritto fino in cima all’evidente pilastro, uno spit lungo il tiro, 30 m, 6a+, 1 spit
Da qui Piola consiglia di fare un unico tiro fino alla base del ponte sospeso, secondo me conviene farne due:
L3a: scendere la breccia dalla sosta e portarsi sul filo di spigolo; vincere un piccolo risalto sul lato dx della cresta (spit) e sostare su massoni incastrati e spuntoni su un comodo terrazzino. 5
L3b: aggirare il fil di cresta a sx (spit), salire il pilastrino ammanigliato fino in cima alla base del ponticello. 5
L4: camminare sul ponticello sospeso, passaggio estetico, raggiungere il lato opposto e proseguire per rocce rotte fino al punto in cui la parete si raddrizza nuovamente. 5, no spit
L5: bellissimo tiro vario, partenza facile, poi fessura larga da incastro (comodo BD 4 o 3) seguita da passaggi non obbligati in uno dei vari camini dopo la fessura. Sosta alla base del muro successivo, in corrispondenza di un enjambeè. 6a, no spit
L6: tiro delicato in placca, da veri intenditori. Partenza da impostare bene per superare l’enjambeè, poi movimenti tecnici fino al terrazzino di sosta. Tiro ben spittato, inutile integrare. 6b+
L7: Partenza dritti su muro portandosi verso lo spigolo a sx della cresta, salire dritti e traversare poi a sx (delicato, spit) per reperire la sosta. 6a+, 3 spit
L8: partenza in traverso a sx (spit direzionale), poi dritti sempre tendendo leggermente a sx fino a giungere su un comodo pianerottolo alla base dell’ultimo risalto (sosta di fianco a quella di Le Piege). 6a, 2 spit
L9: partenza facile, superare un risaltino (spit) e poi continuare in placca facile ma non protetto nè proteggibile fino alla base dell’evidente fessura-diedro che sale verso dx. Salire il diedro (incastri di mano non intuitivi, ottimi friend) fino in sosta.
Discesa in doppia tramite le varie soste, possibile concatenare alcune doppie. Dalla sosta di L5 scendere dritto per reperire in mezzo al canale tra la via e Le Piege una sosta di calata che con un’ulteriore doppia da 55 porta a terra.
- Bibliografia:
- Michel Piola, Envers des Aiguilles