Verso la sommità, peraltro, la via converge con il terzo tiro della via della Sentinella, sulla quale si può quindi proseguire, per vincere anche la seconda e della terza spalla (v. it. 68921) .
D’altra parte, si tratta di due vie molto omogenee per grado e per filosofia. Tutte le soste, infatti, sono attrezzate con fix e anello per eventuali calate o moulinette; per il resto, protezioni miste da controllare (chiodi artigianali alternati a fix e ancoraggi naturali) con varie possibilità d'integrazione.
Tiro 1 – 20m
Sfruttando il margine affilato di una spaccatura, si vince un primo scudo di roccia molto ripida e compatta, in direzione di un provvidenziale gradino (V+; 1 fix e 2 ch.). Da qui si afferra la radice di una fessura, che consente di ristabilirsi su placca verso sx, e uscire infine su comodo terrazzo erboso, a monte del ceppo di quercia sempreverde (V+; 2 ch. e 1 spuntone con cordino; sosta su 2 fix con anello di calata).
Tiro 2 – 20m
Dopo essersi innalzati sul piccolo pulpito a dx della sosta, si afferra il filo un po’ aggettante del pilastrino. Si ritorna quindi sulla verticale della sosta, su rocce ripide ma ben lavorate, per aggirare poi un ultimo muretto verso dx, e raggiungere così un secondo comodo terrazzo erboso (V; 1 fix e 2 ch.; uscita da proteggere con friend medio-piccolo; sosta su 2 fix con anello di calata).
Tiro 3 – 15m
A dx della sosta si stacca un netto diedro, piuttosto profondo e ben fessurato; superato uno spuntone, si esce verso sx, prendendo una rampa obliqua un po’ nascosta, che riporta sulla verticale della sosta. Si raggiunge così la sommità della prima spalla, a poca distanza dalla terza sosta della via della Sentinella (IV e III; diedro da proteggere con friends medio-grandi più eventuale cordino su spuntone; sosta su 1 fix con anello rinforzato con abalakov).
Nota per il rientro: gli ultimi due tiri possono essere uniti sia in salita (evitando però di rinviare la sosta a pena di eccessivi atriti) sia in discesa (con un’unica calata di 30m. scarsi). In alternativa alla discesa in corda doppia, si può scendere a piedi verso levante, scovando una caratteristica cengetta con strozzatura (passo del gatto). S’intercetta così una colata di blocchi piuttosto grossi e stabili, che consente di scendere restando in riva sx orografica, e che si esaurisce poco a monte del bivacco.