Il dislivello di 2100 m è probabilmente il minimo fattibile, perché basta fare qualche variante oppure le condizioni di stabilità della neve non consentono di fare alcuni diagonali e subito si aggiungono metri di dislivello, arrivando anche a 2300 o 2400 m.
Si parte poco oltre Clemensod (frazione appena dopo Lignan), ma sono possibili altre varianti, a mio avviso meno utili (per es. partire al curvone poco prima di Porliod).
La prima parte della salita è simile a altre gite che portano al Col Vessona . Da quota 2100 m ci sono due sezioni ripide: una lunga morena e, dopo un pianoro a 2310 m per rifiatare, altri pendii ripidi. La traccia non è obbligata e ci sono diverse possibilità. Per esempio noi abbiamo risalito un ripido canale esposto a sud est; normalmente si sale più a destra, ma poi arrivati in cima bisogna fare un traverso verso sinistra.
Altra possibilità: invece di andare al Col Vessona (traverso a sx e poi pendio in traverso), siamo saliti dritti lungo un canale solare che porta in cresta quota 2800 m. Da qui siamo scesi dapprima in leggero traverso, poi in un corto canale e nuovamente in traverso verso dx per arrivare alla base della costola rocciosa a 2500 m da cui si sale il canalino e poi ambi pendii
Dalla vetta si scende 30 m direzione nord per reperire l’imbocco di un canale (diverse possibilità a seconda dell’innevamento e se ci sono cornici). Scese i primi 30 m, pian piano spostarsi verso sx per entrare in un pendio aperto esposto a est, sotto la cima Nebbia. Si scende lasciando a sx. il rifugio Cuney, per poi scendere un caratteristico canalino e, se possibile, fare un lungo traverso in direzione col Salvé, senza perdere troppa quota (se pericoloso, scendere fino al pianoro, lontano dai grandi pendii). Si rimettono le pelli (terza volta) per salire, senza percorso obbligato, al col Chaleby e da si scende i solari pendii sud-ovest per ritornare a ripercorrere la traccia fatta in salita, chiudendo l’anello.
- Cartografia:
- L'Escursionista Valpelline-St.Barthelemy; Carta Svizzera Mont Vélan