Possibilità di installare protezioni veloci per accorciare le distanze negli obbligatori.
Tutte le soste sono attrezzate per la discesa in corda doppia.
Consigliati una serie di friend, una serie di nut, martello e chiodi (lama e corti), 2 staffe
L1- 25m
Dalla sosta, su cengia ascendente si va verso sn per attaccare il bastione ove questo forma una sorta di pancia (A0, 2 ch e 1 fix). Ci si ristabilisce su buoni appoggi per i piedi e si incomincia a seguire la fessura diagonale verso dx che, via via, diventa un po’ più abbattuta ( 5c/5b). Si raggiunge il filo di cresta che permette di evitare la parte più strapiombante della parete. In realtà dovremo affrontare in successione due scalini aggettanti con scalata fisica e decisa (A2, 3 fix, possibilità Fr.)
Alla sommità del secondo gradino si traversa a sn per evitare ulteriore strapiombo e con ultimo passo si raggiunge la sosta collocata in una sorta di “nido d’aquila” panoramico.
L2- 20m
Dal balcone di sosta si sale sulla balaustra a sn per traversare sino al punto ove la parete diventa più abbordabile . Il moschettonaggio del chiodo posto alla sommità del tratto aggettante non è agevole e impone l’obbligo del passo (1fix, 2ch- A0/5c). Ancora un breve passo verticale per ristabilirsi su piccola cengia agevolati da cordino in loco. Dal ripiano si incomincia a seguire la fessura che, con andamento verso dx, conduce alla sosta (2 fix, possibilità fr e nut 5a)
Un breve tratto di raccordo di ca 30m ci conduce al pilastro superiore (ometti)
L3- 30m
Si risale un primo muretto verticale con passo “fisico” (2ch, 5c). Con spostamento verso sn si raggiunge la base di un diedro che, anche questa volta, si guadagna con passo atletico su buoni appigli per le mani (1ch, 5b). Continuando l’aggiramento verso sn si individua il punto di debolezza della parete che permette di raggiungere un terrazzino. Ancora un passaggio ove le braccia la fanno da padrone per ristabilirsi sul dorso dello sperone (1ch, Possibilità di moschettonare prima di effettuare il passo, 5b). Per rocce articolate, sul lato sn dello sperone, si raggiunge facilmente la sosta (4b)
L4- 15m
Sulla ampia terrazza si percorrono pochi metri per raggiungere la muschiosa e poco invitante paretina solcata da profonde fessure ottime per posizionare protezioni veloci. Sfruttando buoni appoggi per i piedi si guadagna la terrazza soprastante (3 fr, 4c) Scottish style!
L5-20m
Si vince un primo blocco verticale con l’ennesimo passo atletico per raggiungere un comodo terrazzo che ci permetterà di riprendere fiato prima del tratto forse più duro dell’intera via (2ch, 5b). Si attacca la parete solcata da profonde venature, con arrampicata atletica e faticosa visto il carattere strapiombante della struttura.
Dopo ca 8m l’arrampicata volge verso sn e con un ultimo passaggio , volto a vincere una pancia di roccia, si guadagna una esile cengia che segna la fine del tratto duro.
Soltanto un ultimo gradino ci separa dalla (2ch, 3 fix, 2 nat A2/6a).
L6-10m
Con partenza “esplosiva” si attacca la paretina strapiombante che, in uscita, diventa più generosa di appigli e permette di raggiungere la sommità del bastione (A0/6a)
Se avete consumato le ultime energia nel tiro precedente, è possibile risalire il diedro a destra con difficoltà molto più contenute ma interamente da proteggere.
RIENTRO
Come evidenziato all’inizio, la via è attrezzata per la discesa in doppia. Data la verticalità della via i recuperi sono agevoli e in breve vi ritroverete alla base dello sperone.
(Corda da 60 m minimo) Dalla sommità della via, risalendo dapprima per blocchi e poi in un rado boschetto, sempre mantenedo l’asse del costone, in ca 10min si raggiunge la strada che dal Faiallo conduce a Vara superiore. (Loc Manfrei) E’ una possibilità da utilizzare solo in emergenza visto che comporta l’utilizzo di due auto e una lunga navetta.
Prima ascensione 30 maggio2020