In inverno, dalla partenza impianti di Aussois, stare subito a sinistra delle piste, salire alla casetta alla quota 1639, poi Prédemal, attraversare la stradina per Le Droset, passare le casette Le Vet, l’Ortet e raggiungere il Belvedere nei pressi del tornante al di sopra della prima diga, salire su sentiero a Le Carlet , seguire la stradina con 3 tornanti fino a Le Combet, prendere il sentiero con alcuni saliscendi, passare la Randolière, valicare la dorsale ed attraversare la comba del Ruisseau de la Fournache, passare al Refuge de la Fournache e raggiungere il Refuge de la Dent Parrachée m. 2.515.
In stagione avanzata potendo raggiungere il Plan d’Amont si può percorrere il sentiero sulla sponda dx or dell’invaso fino al Pont de la Seteria dal quale si sale facilmente al Refuge de la Dent Parrachée.
Al rifugio è anche possibile pervenire sfruttando gli impianti di risalita fino alla loro stazione di arrivo alta dalla quale, effettuando poi con un lungo traverso a saliscendi in quota. Dal rifugio salire verso il Plan de la Gorma, il lago du Genepy e sia dalla sponda sx che dx raggiungere il residuo del Glacier du Fond poi con un traverso a sx il Col de Labby.
Al ritorno, per non dover spingere nei falsipiani, dalla comba al di sotto del Refuge de la Fournache conviene ripellare fino al dosso 2487 dal quale passando a Plan Sec e poi sulle piste o lateralmente ad esse, si scende comodamente ad Aussois.
Dal Col Labby scendere direz E per circa 200 m. il primo tratto del ghiacciaio, poi scavalcare a destra la dorsalina in un punto di facile passaggio per portarsi sul ramo di destra del ghiacciaio al di sotto del Col du Moine, quindi scendere il ghiacciaio fino al suo termine (in quel punto vi è la deviazione verso il Refuge Arpont) e per non dover risalire, cercare di tenersi il più alto possibile sul versante a destra al fine di poter raggiungere un colletto di scavalco a quota 2.550, ma si perde il piacere della sciata e pertanto continuando invece la discesa si scende fino al pianoro 2.462 che precede il risalto della gorgia del Grand Pyx, per poi ripellare e risalire al colletto di scavalco 2.550. Si può anche evitare di ripellare scalettando per poco fino ad una dorsale al di sotto del colletto 2.550, dalla quale si può attraversare senza perdere dislivello, un'ampia comba su pendii molto ripidi (sconsigliabile con neve dura) in modo tale da raggiungere il dosso arrotondato al culmine della dorsale al di sopra di Montafia, dal quale sempre attraversando si va a superare la comba del Pisset (a questo punto, se si è ripellato, si giunge scendendo direttamente dal colletto 2.550 su pendii bellissimi; è anche la zona dove passano coloro che scendono la parete est della Dent Parrachée), per portarsi successivamente sui bei pendii della dorsale sotto la Ferriere e scendendo lungo questi (non tenersi troppo a destra per possibili scorrrimenti di fondo) per raggiungere il sentiero di Montafia (la cartina IGN indica di scendere a Montafia, ma occorre in tal caso passare nella comba incassata del Pisset che non è molto agevole). Raggiunto il sentiero seguirlo dove scende nella rada pineta, attraversa una zona di deposito di valanga poi attraversa fino al colletto verso il Bandy, aggira il cucuzzolo a sud, passa al pilone , scende a le Peney dove incontra la sterrata e lungo questa ed infine sui prati finali si giunge a Termignon.
- Cartografia:
- IGN - 236 Massif de la Vanoise-Gr. Casse - D.Parrachée - 1:25000