Lasciata l’auto al parcheggio di Rongio nei pressi della chiesa, si prende il sentiero numero 14 che inizia da una piccola piazzetta con bar a sinistra. Il sentiero percorre tutta la Val Méria, iniziando in piano per poi impennarsi dopo il Ponte di Ferro (487m).
Arrivati a quota 1347m si incontra un cartello con le indicazioni per la Val Cassina (sentiero numero 16) che indicano di salire a sinistra. Attenzione che il cartello è posto alcuni metri dopo il bivio. Si lascia quindi il sentiero 14 imboccando il numero 16, salendo il ripido pendio erboso (tracce – poco segnalato). La traccia segue il fondo del torrente tagliando i punti bloccati dalle rocce nel bosco sulla sinistra per poi rientrare nel fondo.
Andare sempre dritti lungo tutto il canale finché si chiude sempre di più terminando sotto dei massi dove è presente una catena e una scala. Questo tratto in parte attrezzato e in parte di ferrata è assai delicato e bisogna prestare la massima attenzione, in quanto le catene e gli infissi sono vecchi. C’è anche una catena (sulla destra) con un anello rotto. Prima di usare le catene controllarne bene lo stato. Il canale termina a quota 1820m circa, nei pressi di una roccia con un cartello che indica a sinistra per il rifugio Bietti e a destra per la ferrata.
Piegare quindi a destra e poco dopo a sinistra (indicazioni con bolli rossi non immediatamente visibili) risalendo un ripido canale di detriti (delicato, prestare attenzione) raggiungendo una forcella a quota 1829m con indicazione per il rifugio Bietti a sinistra e con l’attacco alla Ferrata CAI Mandello a destra (scala). Questo è l’ultimo punto in cui è possibile ripiegare verso il rifugio Bietti.
Se si attacca la ferrata, tornare sui propri passi diventa molto complesso e assai pericoloso. Il passaggio chiave della ferrata è proprio in questi primi trenta metri, dopo la scaletta. Dopo questo primo salto, il percorso prosegue lungo la cresta percorrendo tratti erbosi alternati a piccole paretine attrezzate sempre con catena e talvolta con staffe metalliche. Non è invece mai presente il cavo di acciaio per assicurarsi, imponendo quindi sempre attenzione ai passaggi, considerato anche il grado di stanchezza dovuto all’avvicinamento. La ferrata supera il Sasso dei Carbonari e termina poco prima della Bocchetta di Releccio (2263m).
Dalla bocchetta si segue poi il sentiero e si raggiunge il rifugio Brioschi posto sulla vetta della Grigna.
Discesa: la discesa più diretta verso Rongio è attraverso il sentiero dei Chignoli che scende dal bivacco Merlini in direzione del rifugio Elisa. Si tratta di un sentiero molto ripido e su terreno detritico infido (soprattutto in discesa) con un tratto attrezzato in basso.
- Cartografia:
- Kompass 105 - Lecco Valle Brembana
- Bibliografia:
- Eugenio Pesci, Le Grigne, Guida dei Monti d'Italia, CAI - TCI, 1998