Superato il ponte sul fiume Adda alla prima rotonda prendere a sinistra per Sorico (SS340 Strada Regina).
Si supera l'abitato di Sorico e si arriva a Gera Lario, superando il centro storico. Appena fuori dal centro prendere a destra per Montemezzo (Via Montemezzo) e seguire la strada fino ad arrivare alla chiesa del paese di Montemezzo (Chiesa di S. Martino).
Si supera la chiesa con un primo tornante a dx e si segue la strada superando un secondo tornante a sx. Si prosegue dritto entrando nella località Burano. Proseguire per circa 500m e si supera un terzo tornate a dx. il parcheggio si trova imboccando la prima strada a destra appena superato il tornate (circa 5 posti auto).
Lasciata l’auto nel parcheggio di Burano (si veda descrizione per avvicinamento), si prende il sentiero che passa accanto al parcheggio. In realtà si tratta di una mulattiera che taglia la strada che porta a Montalto.
Noi l’abbiamo seguita poco prima di entrare nell’abitato di Montalto e successivamente ci siamo tenuti sulla destra passando per alcune frazioni (Dalco) e seguendo parzialmente la strada (Via Dalco e via Savrera).
Abbiamo continuato verso Alpe Piazza e successivamente verso Alpe Prato (Indicazioni cartelli per M.te Berlighera – M.te Sasso Canale – Alpe Gigiera).
All’alpe Prato abbiamo seguito il ripido sentiero che sale accanto alla baita (Indicazioni M.te Berlinghera e Sasso Canale). Il sentiero sale deciso nel bosco fino ad un tornate che volge a destra. Appena superato le tornate sulla sinistra si noterà un ometto in sassi alto circa 70/80cm. Questo è l’imbocco della traccia che porta fino alla Corvegia.
Seguire la traccia a volte evidente a volte molto labile. Man mano che si sale si noterà sulla propria destra l’edificio dell’Alpe Gigiai e l’apio vallone che porta all’Alpe di Mezzo verso il Berlighera.
Si prosegue sulla traccia che percorre tutta la dorsale (molto intuitiva su prato) e che punta verso Nord-Ovest. Man mano che si sale la i prati lasciano spazio alle pietraie (rari ometti) e che porta a quella che si potrebbe considerare la vetta invece si tratta dell’anticima della Corveggia.
Arrivati all’anticima, su facili roccette, si prosegue verso la cima vera e propria che la si nota in quanto si denota già l’ometto di sassi posto sulla sommità (attenzione al passaggio tra l’anticima e cima se in presenza di neve o ghiaccio).
Con un ultimo strappo si arriva alla cima dove la visuale spazia dalla Valchiavenna, alla Mesolcina, alle Alpi Orobie (Legnone- Grignone), ai monti della Val Masino. Superba la visuale sul Lario.