Oggi resti di teleferiche, piazzole delle carbonaie, piccoli villaggi di case di pietra con i tetti sfondati,polloni di faggio ricresciuti dopo il taglio del tronco principale, sono solo alcune testimonianze dei disboscamenti. I pascoli abbandonati vengono invece ricolonizzati da specie pioniere come la betulla: un paesaggio che cambia fisionomia di anno in anno, con la natura che ritorna padrona.
Dalla strada si sale alle case più basse di Bignugno (m 450 c.a); poco dopo si lascia la mulattiera che sale ai nuclei superiori e si segue quella che si stacca verso destra (freccia e segnavia bianco e rosso); attraverso i castagni si giunge a Pezza Blena (m 569) e poi alla cappelletta di Ör (Orlo) Vergügn (m 652).
Da qui si imbocca (cartello indicatore per Velina-Baserga e Cicogna) il sentiero che entra in piano nel solco della Val Grande e raggiunge le case di Bettina inferiore (m 632). Il sentiero (freccia e segnavia) si abbassa a destra tra le case, scende nel bosco e, pur con qualche saliscendi, perde quota fino a raggiungere il Ponte di Velina (m 470, ore 2 da Bignugno).
Prima di scendere al Ponte tenere il sentiero di sinistra che segue tutto il fiume con passaggi attrezzati con catene sino a giungere al Bivacco di Orfalecchio (1,30 ora circa, 590 m).
Dal bivacco si torna sui propri passi per circa 800 m scendendo di 50 m di dislivello, fare attenzione a destra parte sentiero ripido che risale la Val Folera poi con lungo traverso porta a Corte Bue dove nel nucleo del villaggio diroccato si trova il bivacco Serena (circa 2 ore, 690 m).
Si sale a raggiungere i rustici degradati di Scellina (853m) poi si scende per raggiungere Curt Pirela (713m) e passando per una cava di sasso il sentiero chiude l’anello arrivando di nuovo dietro la cappella di Or Vergugn e poi per Pezza Blena si ritorna a Bignugno (2 ore).