Si parte dall’ultimo parcheggio di Pian Benot e si risale inizialmente la pista da sci di fronte fino ad arrivare a prendere la strada sterrata (chiusa al traffico) di servizio agli impianti. Si segue la stessa per raggiungere l’inizio di Pian Fuma, un vallone paludoso. Prima di entrare nel piano di Pian Fuma si prende la strada sterrata (ma meno visibile) sulla propria destra che che con una serie di tornanti porta dai poco più di 1900 m del Pian Fuma al Colle Lusera (2320 m).
Da qui inizia la parte tosta: dal Colle Lusera il sentiero è a tratti INESISTENTE. Dal colle si volta a sinistra e si sale un po’ a naso seguendo i pochi tratti di sentiero sopravvissuti alla vegetazione (la mia ragazza, piemontese, chiama quelle piante “le runze”, non saprei come chiamarle in italiano). Inizialmente si tiene il lato del crestone che guarda Pian Fuma (lato est) fino a raggiungere di nuovo il centro della cresta erbosa che scende da Punta Lunella. Da lì risulta ben visibile una grande placca triangolare posta al centro della cresta che scende dalla punta(vedere foto): quella dovrà essere la stella polare, lì dovrete puntare perche li c’è il passaggio chiave (dal punto di vista escursionistico) che se mancherete vi porterà su una scomoda cresta pietrosa con tratti molto esposti e di difficile gestione. Sconsiglio di cuore questa parte di tracciato, da dopo il Col Lusera, senza un GPS (va benissimo quello del telefono). Non c’è alcun sentiero, gli ometti pochi e radi. Raggiunta la grande placca di forma triangolare, ca. quota 2500, dovete ora passare sul lato Ovest della cresta, opposto al lato da cui siete partiti, passando al di sotto di una seconda placca più piccola come da foto allegata: questo è il passaggio FONDAMENTALE. Nel lato Ovest della cresta si prosegue su tracce di sentiero a mezza costa, a volte segnate da ometti, a volte tacche bianche e rosse, a volte azzurre, tenendo la quota o salendo leggermente fino ad arrivare alla base di un canalone detritico che scende dalla vetta. Il canalone è mobile, ma non troppo e da qui i segni sono più evidenti. Si sale dunque nel canale usando le mani (le bacchette, se non lo avete già fatto, potete metterle completamente via) e seguendo i segni presenti. Non ci sono passaggi particolarmente difficili, forse qualcuno solo leggermente esposto ma di arrampicata elementare. In questo modo si prende la spalla Ovest della montagna che pian piano conduce in vetta. Discesa dal medesimo itinerario di salita.
Itinerario caldamente consigliato a chi ama luoghi selvaggi conditi con un po’ di facile arrampicata ma anche e soprattutto a chi si sa muovere in assenza di tracce e bolli. Luogo non banale e dove è facile perdersi. Valutare bene il meteo, i versanti sono molto ripidi e con pioggia potrebbero diventare decisamente pericolosi.