Ingaggio : S2
oltre il quale la traccia riparte evidente. Proprio qui, alla base di un corto muro verticale è visibile una scritta bianca col nome della via (spit in partenza).
L1: salire direttamente il muretto verticale alla destra del primo spit ,che presenta subito un passo ostico e proseguire sulle successive placche articolate sino alla sosta (5c, 4b, 45 m).
L2: traversare a destra per qualche metro, vincere un primo risalto e raggiungere così il grandioso e difficile diedro ascendente a sinistra, che si percorre con arrampicata atletica e molto tecnica. Giunti a 3 metri dal suo termine traversare a sinistra e sostare su piccolo ballatoio nerastro (7a+ (6b/A0 obbl), 6b, 45 m).
L3: proseguire su placche lavorate traversando a destra sotto al grande tetto; vincere un corto muretto di roccia meno solida, quindi puntare alla sosta su comodo gradino, che si raggiunge ascendendo diagonalmente verso destra (5c, 10m). sconsigliabile concatenarlo con il precedente
L4: salire verticalmente sopra la sosta con splendida arrampicata lungo un aereo spigolo a vaschette, poi traversare a destra sfruttando una fessurina, al termine della quale si scala il diedro sovrastante per qualche metro, ma non appena possibile ci si porta a sinistra seguendo un bel muro a vaschette, sino a sostare su un comodo ripiano (6b, 40m).
L5: salire sul ballatoio che sovrasta la sosta , quindi traversare cinque metri a destra per poi vincere un
muretto con passo più ostico , quindi traversare a sinistra sino a piccolo gradino dove si sosta (5a , 6a, 20 m)
L6: salire l’evidente diedro, quindi verticalmente superando la vena di quarzo , con arrampicata sempre più semplice , reperire le evidenti soste di calata della via Campia. (6b , 5a , 4c 45 m.)
Discesa: in doppia lungo le varie vie del Corno (Campia, Barone Rampante, ecc), sconsigliata lungo la via.
Richiodata a più riprese dal 2013 al 2022