Per chi intende effettuare la salita in cordata, nel caso si effettuino delle calate in doppia, sono necessarie due mezze corde da almeno 25 metri. Utile disporre di un paio di rinvii per gli spit sprovvisti di moschettone mentre non sono necessarie ulteriori protezioni ad integrazione delle numerose già presenti.
L'accesso può anche essere effettuato dalla Svizzera, precisamente salendo dalla strada di Moneto. L'auto va lasciata appena prima del Pian del Barch, proseguendo a piedi fino alla Forcola. Qui non ci sono cartelli, ma entrando nel bosco sulla sinistra è facile trovare sulle piante i primi segni bianco/rossi e bolli arancioni che segnano la via con continuità fino alla bocchetta di Misello, dove si incontra il sentiero che arriva dall'Italia.
Dal parcheggio si attraversa la statale (attenzione al passaggio dei frontalieri soprattutto la mattina presto) e si percorre la sterrata che costeggia il prato di Mariocco. Si raggiunge in seguito l’Alpe Vacchereccio, da cui si prende il sentiero a sinistra seguendo l’indicazione Alpino. Si rientra nel bosco e dopo un tratto ripido si giunge alla costa nota come “Quartina” (Coartina in cartografia). Si riprende a salire sempre su sentiero segnalato fino a raggiungere l’Alpe l’Alpino (1274 m) dove è presente un bivacco.
Si prosegue più o meno nella stessa direzione, scendendo brevemente ad attraversare un torrente per poi risalire lungamente il pendio detritico che conduce alla depressione tra la Testa di Misello e il Sasso Rosso, seguendo il sentiero non sempre evidente ma ottimamente segnalato con vernice bianca e rossa. Si aggira la sommità del Sasso Rosso seguendo le tracce sul versante orientale fino a raggiungere la base della parete. Seguendo sempre le indicazioni si comincia a salire lungo la parete alternando strette cenge erbose a placche da risalire con attenzione, in genere ben appigliate e formate da roccia solida.
Si incontrano tre corde fisse: la prima, orizzontale e lunga un paio di metri, consente di superare una sporgenza della parete rocciosa poco prima di incontrare la seconda, verticale e lunga circa cinque metri su un tratto di roccia abbastanza ricco di appigli. Più avanti si incontra la terza corda fissa, anch’essa verticale ma lunga circa quindici metri, che rappresenta il passaggio più impegnativo su roccia piuttosto liscia e spesso umida.
La salita prosegue più o meno nelle stesse condizioni fino ad incontrare anche qualche tratto invaso da ontani e rododendri, che non ostacolano più di tanto il passaggio, fino ad arrivare ad un’antecima da cui si prosegue in cresta, verso la vetta ormai vicina. Passato un tratto di cresta esposto ed affilato si aggira l’ultimo salto sotto la vetta sul versante Nord, ormai in territorio svizzero; si guadagna nuovamente la cresta che ormai erbosa e facile porta alla cima Ovest quotata 2110 m.