La prima parte del sentiero E60 è nel bosco, con piccole deviazione per via di alcuni smottamenti che hanno causato frane alla mulattiera. Superate le baite di Monté, si prosegue diritto ignorando il bivio a sinistra per l’alpe Le Piane e lasciato successivamente sulla destra il ristoro Olimpia, si raggiunge l’alpe Anval superiore (1643 mt) dove si imbocca a sinistra la mulattiera che conduce al Colle della Mologna Piccola (E65). Si sale con alcuni tornanti e dopo un tratto piuttosto lungo verso sinistra si raggiunge il tornante da dove si diparte il sentiero E66 che sale verso le alpi Mologna Piccola. In breve si raggiunge l’alpe Mologna Piccola Inferiore (1884 mt).
Oltre la baita il sentiero sale ripido e tende a spostarsi verso destra, portandosi verso l’intaglio del Passo delle Capre. Senza raggiungerlo, si visualizza il bivio col sentiero che proviene dal passo (E69) e lo si imbocca in direzione sinistra (opposta rispetto al passo). Si raggiunge la conca del Lago Riazzale e l’alpe Mologna Piccola Superiore (2069 mt). Da quest’ultima alpe il sentiero sale verso destra fino ad incrociare quello dell’alta via delle Alpi biellesi. Al bivio si svolta a sinistra, qui la traccia tende a perdersi un poco, badare alle tacche bianche e rosse. Si continua a salire per traccia più evidente fino ad arrivare a 100-150 metri dal colle Bosa, qui in alto a destra si può visualizzare un ometto (è questo il punto in cui lasciare il sentiero) e più avanti qualche tacca bianca e rossa che segnala la deviazione nella valletta alla cui testata è presente il colle Coda di Jonno.
Tenendosi sulla destra della piccola valletta, si visualizzano alcuni grossi ometti che indicano la via e più avanti delle tacche bianche e rosse oltre ad una traccia spesso flebile. I bolli sono sempre presenti anche se da cercare con attenzione e portano a salire in maniera ripida sulla spalla erbosa della Serange alla destra del colle Coda di Jonno, senza toccarlo. Si traversa una pietraia agevolati dai bolli sempre presenti (qui ai bianco-rossi si aggiungono quelli azzurri dell’alta via della Alpi biellesi), e poi si riprende a salire su pendii erbosi ora meno ripidi sino al grande ometto di cima.
Volendo compiere un interessante anello, una volta tornati attraverso lo stesso percorso sul sentiero E69, si raggiunge il colle Bosa (2150 mt) e si scende brevemente sull’altro versante (vallone Ambruse – sentiero E59). Si raggiunge ben presto un bivo segnalato da un bastone di ferro (quel che rimane di una palina segnaletica) infisso in una roccia al di sotto di un grande bollo giallo la cui scritta risulta poco decifrabile.
E’ questo il punto in cui scendere verso il vallone dell’Ambruse, lasciando il sentiero E59. Appena sotto si scorge su di una roccia nascosta dall’erba l’indicazione del sentiero E51. la traccia in questo primo tratto è davvero inesistente, conviene tenersi alti a sinistra e scendere un po’ più avanti, fino a raggiungere l’alpe Bosa (2019 mt) dove le tacche bianco-rosse tornano evidenti come la traccia. Da qui il sentiero scende un poco diseguale ma sempre chiaro fino all’alpe Ambruse (1694 mt) dove su una roccia si trova la segnalazione per il sentiero E61 che sale al Colle Cunetta.
Ignorarlo continuando a scendere per il vallone anche se qui il sentiero si perde, utilizzare come riferimento alcune placchette biancorosse fissate sulle rocce e l’alpe Cunetta, visibile già dalla parte alta del vallone. Raggiunta quest’ultima (1548 mt), il sentiero scende piacevolmente dopo un bel traverso con alcuni tornanti fino a raggiungere la mulattiera E50 del lago della Vecchia che riporta a Piedicavallo.