dell’escursionismo, è il giro più stretto e con meno strada ( 2 Km su 33) che si può fare intorno
all’Aiguille.
La prima parte percorre sentieri frequentati e ben definiti. Poi, a metà giro, si scende il lungo
vallon de Aval che è invece selvaggio e poco frequentato, circondato da alte pareti. Nella
seconda parte del giro, l’alto vallone di Chillol, anch’esso pochissimo frequentato è molto
diramato e complesso e su di esso incombe il grandioso versante nord dell’Aiguille de
Chambeyron. Nel tragitto inoltre si toccano più di 10 laghi.
In qualche punto mancano le tracce ma prevalentemente si svolge su buoni sentieri. Le uniche difficoltà sono date da un tratto un po’ esposto, attrezzato con corde, per raggiungere il colle dell’Infernetto e il ripido e instabile pendio all’inizio della discesa dal pas de Sauvagea. Nell’alto vallone di Chillol la valle principale si divide più volte in vallette secondarie, quindi, anche a causa della scarsità di tracce, l’orientamento richiede attenzione.
sale a destra per la strada asfaltata, poi sterrata, che passa sotto la rocca Provenzale.
Si parcheggia a quota 1960 poco prima di grange Collet, 200 metri dopo un grande tornante (o meglio, più facilmente, al tornante)
Si segue la strada per circa 200 metri oltre il tornante quindi si prende il sentiero T15 che sale ripido sulla sinistra (indicazioni per il rifugio Barenghi). Il percorso, per lo più ben evidente salvo qualche punto calpestato dalle mandrie, sale sul fondo del vallone e poi sulla sinistra e porta al bel ripiano a quota 2380.
Si attraversa completamente il pianoro e, prima di un grande masso, si segue il sentiero che volta decisamente a sinistra per risalire il ripido pendio che che fa da da base al pianoro del vallone Infernetto occidentale.
Superato il pendio e giunti all’inizio del ripiano (m 2600 con laghetto in una conca sulla destra), si vede, sullo scosceso versante di sinistra, il canalone che porta al colle dell’Infernetto. Si sale quindi a sinistra ( sentiero T15 e tacche giallo-azzurre del sentiero Icardi), inizialmente per pietraia abbandonando il fondo del vallone.
L’ultimo tratto della salita al colle è attrezzata con gradini di legno e corde che facilitano la progressione.
Dal passo il sentiero, con lunghi saliscendi, porta nel Vallonasso di Stroppia costeggiando dei bei laghetti, poi sale a destra raggiungendo il bivacco Barenghi m 2823. Dal bivacco è ben visibile, sopra il lago, il ripido sentiero che sale al colle Gippiera.
Dal bivacco la traccia, contrassegnata con tacche bianco-rosse e rosso-blu, attraversa il pianoro pietroso a sinistra del lago poi sale il ripido pendio che porta al colle di Gippiera m 2930 che si trova tra il Brec di Chambeyron a sinistra e la Testa della Frema a destra.
Dal colle, con di fronte la grandiosa Aiguille de Chambeyron, si scende sul versante francese, verso sinistra in direzione del lago dei Nove Colori. Si continua poi verso sinistra in direzione del refuge du Chambeyron e Fouillouse.
Dopo poco più di due Km di discese e saliscendi, (oltrepassato il suggestivo lac Long) a quota 2700 circa, 70 m sopra al refuge du Cambeyron, si abbandona il sentiero principale per attraversare verso destra un pianoro percorso da un ruscello (resti di una stazione meteo abbandonata). Si raggiunge un sentiero visibile dalla parte opposta del ripiano. Lo si segue in salita giungendo dopo 200 metri di dislivello al Pas de la Souvagea m 2889.
Si scende dalla parte opposta per il lungo vallone d’Aval. I primi 300 metri di dislivello in discesa, segnalati da ometti, sono piuttosto ripidi e alternano tratti di comodi detriti a tratti di terra dura. Giunta nel tratto meno ripido, la traccia si tiene sul lato destro, poco lontana dal fondo del vallone, quindi a quota m 2250 entra nel bosco diventando sempre più ripida ma su agevole fondo terroso.
Dopo 1200 metri di discesa si raggiunge il fondovalle dell’Ubaye, nei pressi del Pont Voutè m 1660, 6 Km sotto Maljasset. Si segue la strada asfaltata, abbastanza larga e poco frequentata, in lieve salita verso Maljasset per circa 2 Km.
Poco dopo aver incontrato la partenza del sentiero del GR 58 che sale a sinistra, si giunge a un parcheggio. Qui si prende un sentiero con segni bianco-rossi che scende a destra verso il torrente Ubaye, lo costeggia per breve tratto, poi lo attraversa su una passerella. Il viottolo, piuttosto stretto sale ripido nel bosco della sinistra orografica della valle Ubaye. A quota 2950 attraversa il rio di Chillol verso sinistra, al disotto di una cascatella.
Il sentiero prosegue ora meno ripido, con ampi tornanti, a quota 2240 riattraversa verso destra il rio e raggiunge una bella truna. Ora le tracce diventano più vaghe ma comunque indicate da ometti di pietra.
Si sale per breve tratto sopra la truna, poi si riattraversa il torrente verso sinistra e si sale alzandosi un po’ dal fondovalle. A quota 2450 si giunge a una bella sella erbosa con a sinistra la “Bergerie”, la casa del pastore; dietro di questa, non visibile , si trova il lac de Chillol.
Si tralasciano le tracce che vanno a destra in una bella conca e si sale leggermente verso sinistra un ampio, breve vallone tra la bergerie e la bella parete della tete de Marcassin.
A quota 2520 si volge leggermente a destra costeggiando il poco ripido letto del rigagnolo; si sale poi verso est una dorsale di terra chiara e il successivo pendio erboso giungendo al colle sud de Chillol m 2731. Si scende sul lato opposto ai bei laghi superiori di Marinet, si va a destra (sud) del lago di destra e si scende un ripido valloncello erboso che porta nello stretto avvallamento che limita sulla sinistra l’enorme pietraia che scende dall’Aiguille de Cambeyron e che porta facilmente al lago inferiore di Marinet. Lo si costeggia a ds (Sud) e si prosegue raggiungendo in breve il sentiero segnato che porta al col de Marinet.
Dopo lieve salita e successiva discesa, questo raggiunge la sponda sud del lago Grande di Marinet, poi sale verso sud est a tornanti sul sovrastante pendio erboso; quindi sale lungamente a mezza costa su un pendio terroso, raggiungendo il col de Marinet (m 2784). Qui si rientra in Italia. Si segue a sinistra il sentiero che attraversa a saliscendi il pendio sud della tete du Vallonet e poi, più ripido, scende al col Maurin. Di qui si prende a destra il sentiero T 13 che, con tratti in piano alternati ad altri più ripidi, riporta, in poco più di 4 km alle grange Collet e, in breve al punto di partenza.
- Cartografia:
- Chaminar en Auta Val Maira 1:20000 di Bruno Rosano