Percorso solitario, affatto difficile o tecnico, più interessante, scenografico e godibile della via da Pigra (passando per il Sertore) o dall’Alpe di Colonno stessa (una inezia), utile per allenamento.
A passo blando e poco allenato tempo circa 2.05-2.15h (con soste per acqua e cambio indumenti 2.25-2.35h).
Lasciata la macchina si risale via Cappella fino a dopo il ripido tornante dove, sulla destra, si stacca la evidente mulattiera. La mulattiera più o meno ripida, a ciottoli o sostituita dal cemento nei punti più ripidi per permettere a qualche temerario veicolo di salire o scendere, prosegue sul versante Sud-Est concatenando tutta una serie di alpeggi più o meno in uso fino a “Monti i Prati” senza possibilità di confusione o deviazioni errate. Lì, la mulattiera diventa solo una gran colata di cemento che, con un gran traverso, porta fino all’Alpe di Colonno, con il grosso del ripido ormai alle spalle. All’Alpe, si passa sulla sinistra, puntando la croce appena sopra. Da lì, il sentierucolo prosegue con alcuni saliscendi (circa 40-50 metri di dislivello da aggiungere all’altezza del Monte Costone) fino al Monte Costone che non si riconosce per nessuna evidenza particolare, se non di essere leggermente più alto di tutte le gobbe circostanti.