Si attacca una via a piacere sulla parte sinistra delle placchette di destra, fino a sostare sulla catena in cima alla struttura. Da qui con un tiro di 3 (ghiaia e roccia delicata, un cordone, fare ESTREMA attenzione a non muovere niente soprattutto se c’è gente che sta arrampicando in falesia!) si esce in una zona più boscosa, dove si sosta su albero presso un ometto. Conviene ora salire slegati per circa 200m tra ghiaia, roccette facili e sottobosco, ci sono dei radi ometti ma basta seguire le zone più logiche e meno boscose, nel dubbio tenere la sinistra. Fare sempre attenzione perchè il posto è poco frequentato. Uscire dal bosco alla base di una bellissima placca appoggiata sul lato sinistro dello sperone, vecchio cordone in clessidra dove attrezzare la S0. Da qui 3 tiri:
- L1: salire la facile placca, superare un saltino verticale (chiodo sulla sinistra, passaggio di 5), poi con bella arrampicata fino al tratto finale che si supera sulla sinistra con un passaggio atletico. Sostare a piacere in cima al salto. 4 chiodi, difficoltà 4°. In alternativa leggermente più facile salire tutto a destra, roccia delicata e completamente da proteggere.
- L2: seguire la facile crestina, poi affrontare il salto successivo sulla destra. Sostare su un pianoro in vista del terzo e ultimo salto. 1 cordone alla base del salto, difficoltà 3°
- L3: salire in direzione dello spigolo di sinistra, aggirarlo nel punto più debole, e portarsi su una placca dove ci sono 2 piccoli chiodi vicini. Da qui salire o a sinistra (facile) oppure a destra con bella arrampicata, rimontando poi in cima allo speroncino. Difficoltà 4°. Più facile a destra, completamente da proteggere. Sosta a piacere fuori dalle difficoltà.
Discesa: proseguire corda in spalla seguendo la crestina, poi una zona più boscosa, fino a uscire sulla via normale del Medale, che si segue a sinistra fino a riportarsi sul sentiero che collega Rancio alla Cappelletta.
- Bibliografia:
- Grigne CAI TCI