Seguire la sterrata per il gias d’ Ischietto, il vallone della Rua è il secondo a dopo quello della Lausa e vi si entra su di un sentiero abbandonato che inizia qualche centinaio di metri prima del ponte Suffiet e presto si perde nel bosco.
Procedendo senza percorso obbligato si aggirano le prime balze andando ad attraversare il rio, costeggiandolo per pochi metri e quindi ritornando sulla destra orografica ancora nel bosco.
Più in alto si trova un altro salto roccioso che si supera lungo una rampa obliqua gradinata simile ad una cengia, fradicia per le colate (F) oltre la quale tracce di animali facilitano il cammino a lato di una lunga cascata.
Successivamente le tracce spariscono e si entra nella zona peggiore dell’ itinerario in condizioni estive a causa di erba e cespugli che rendono la progressione lenta e difficile, quella in cui occorre salire sopra la cascata e poi attraversare verso destra per portarsi sotto il passo del Fontan, un colletto erboso tra le rocce un tempo utilizzato dai pastori per accedere al parallelo vallone della Lausa.
Dopo due facili guadi probabilmente parte dell’ antico tracciato si giunge sotto il passo dove l’ erba diviene fine e rimarrà tale nella parte alta consentendo di salire più velocemente su ripido pendio ad un ripiano sede di uno stupendo laghetto sulle cui sponde si notano i resti di muretti in pietra a secco.
Da qui in poi è una successione di rocce montonate da risalire a zig zag e con brevi occasionali passaggi di arrampicata (F).
Tenendo la destra si passa accanto ad altri piani con laghetti intervallati da cascate e si raggiunge il colletto pietroso tra punta della Rua a destra più facile ed accessibile anche con neve e la punta del Baus alla sinistra.
Il salto alla base del Baus si aggira lato San Giacomo scendendo di pochi metri in un canale per poi riprendere a salire su evidenti tracce di ungulati che contornano la cima ad una cresta interrotta a destra da uno sperone da risalire verso sinistra (F) fino alla lastronata discontinua da cui si eleva lunga dorsale che costituisce la vetta.
Rientrando sul versante Rua si trovano strette cenge collegate da brevi passaggi (F) che, opportunamente scelte, conducono alla sommità con un piccolo ometto.