Partendo da 200 metri di quota è meglio iniziare il giro presto, soprattutto in giornate molto calde e umide. La salita finale al bivacco Valli può non essere agevole dopo piogge intense, dovendo attraversare diversi torrenti ed essendo comunque su rocce coperte da licheni e muschio.
Si può arrivarci anche in treno, con la linea Colico-Chiavenna.
Dal parcheggio delle scuole in via Ligoncio (200 m) si prosegue per 1 km su asfalto, fino ad arrivare al parcheggio sterrato a pagamento. Si seguono le indicazioni sulla sinistra per Codera, prendendo una mulattiera a tornanti tutta a gradoni. Questa permette di guadagnare quota rapidamente fino a circa 700 metri, poi si è su un falsopiano con diversi saliscendi e due gallerie paravalanghe. Fino a Codera (5 km e 700D+ dal parcheggio) resta con fondo a gradoni ben curato.
Successivamente si prosegue per 7 km e 500D+ su una noiosa strada bianca fino al rifugio Brasca (1300 m), costeggiando il torrente Codera e osservando le numerose aree di frana che in alcuni casi hanno scaricato fino alla strada (che resta comunque ben percorribile).
Arrivati al Brasca inizia la terza sezione di questa escursione, con una salita di 600D+ concentrata in 2 km. Sulle carte sono indicati 2 sentieri di cui quello in sinistra orografica segnato come più frequentato. In realtà il percorso segnato segue il sentiero in destra orografica, più diretto ma con cui si attraversano solo 3 torrenti invece che 8, particolare da valutare se si effettua l’escursione dopo piogge abbondanti.
Si abbandona quindi la strada bianca e si sale lungo un sentiero, finalmente, di montagna. La valle ha una topografia abbastanza particolare, molto scenica a vedersi dal Brasca (da cui si vede anche il masso sotto cui sta il bivacco). Si hanno tre salti rocciosi molto ripidi con diverse cascate, intervallati da due pianori. Il sentiero però non presenta nessuna difficoltà degna di nota, solo l’attraversamento del primo torrente (quota 1500) può essere difficoltoso se è ingrossato dalle piogge. Inoltre, essendo una valle esposta a Nord-Ovest, tra il torrente e una parete rocciosa 10 metri più a Ovest è possibile trovare resti di valanga. Si sale nel lariceto fino al secondo pianoro, poi si attraversa un breve sfasciume, si rimonta sull’ultimo salto e si arriva davanti al bivacco Valli.
Da qui è possibile ammirare la grande morena del ghiacciaio dell’Arnasca, presente ma ridotto al lumicino, le pareti verticali del Pizzo Ligoncio e di Punta della Sfinge, il Pizzo dell’Oro Meridionale e quello Centrale.
Volendo è possibile raggiungere la sommità della morena, aggiungendo altri 300 metri di dislivello al giro.