La via è una felice intuizione dei primi salitori che hanno scovato il percorso tra un dedalo di cenge, canalini, placche e diedri rocciosi per una salita diretta dello sperone che poggia alla più ripida ed impressionate parete nord.
Ambiente favoloso!
Dal parcheggio di Isella a 620 m, si attraversa la strada delle Centovalli e si imbocca una strada poderale molto ripida che si segue con qualche “taglio” sin oltre l’Alpe Vacchereggio in prossimità del Rio Ferro, dove si imbocca il sentiero sempre ben segnato da bolli di vernice, ora rossa ora gialla, e che superando un fitto bosco di faggi e betulle in direzione Est conduce al Rifugio dell’Alpino 1276 m.
Superato il Rio Negro si sale sul bordo dello stesso su tracce di sentiero, sempre ben segnalate, e con un traverso si raggiunge la Colma della Testa del Misello 1596 m.
Il sentiero segue la cresta nord, in direzione sud, per poi poggiare a sinistra sul versante nord orientale conducendo alla base della parete. (Tratto abbastanza esposto ed infido, prestare attenzione).
Si sale per una prima placca rocciosa (II) poi, dopo un tratto più semplice si imbocca una cengia che si percorre in salita in direzione Ovest superando un altro tratto roccioso ben appigliato ma esposto (II); dopo un tratto di salita, e traversata vs. Ovest, si volge nuovamente a sinistra e si supera un altro tratto roccioso che porta ad una nuova cengia che si segue in direzione Ovest sino ad incontrare la prima corda fissa che agevola il passaggio roccioso piuttosto esposto per poi seguire in direzione Ovest sino ad incontrare la seconda corda fissa (passaggio di III inf). Il sentiero prosegue tra i rododendri guadagnando quota sino alla terza corda fissa di 15 metri (II sup) cui segue un lungo tratto meno esposto che conduce sulla cresta di confine. Si segue la cresta in leggera discesa (tratto molto suggestivo) per arrivare ad una nicchia con un’icona della Madonna dove poggiando sul versante nord si arrampica una placca di 20 m (II sup) che consente di superare l’ultimo risalto strapiombante e di li a breve alla cima della quota 2.110 mt considerata la vetta del Gridone. Da qui la cresta prosegue sino alla vetta del Limidario 2188 m con un susseguirsi di saliscendi rocciosi.