1° Giorno: Biella (Piedicavallo) – Rifugio Rivetti
Da Biella (stazione FFSS) bus 340 per raggiungere in una cinquantina di minuti Piedicavallo.
Sviluppo: 5km
Dislivello: 1000m
Tempo: 3h (di più se fa caldo)
Arrivati a piè di cavallo si sale nel paese e si prosegue sulla sterrata (sentiero E60 verso il Rifugio Rivetti) la traccia rimane sempre evidente e semplice da seguire, consigliato bagno rinfrescante nelle pozze cristalline ad inizio sentiero.
Il sentiero sale deciso per poi mollare e riservare l’ultima rampa verticale verso la fine 40′ prima del rifugio è presente una fonte d’acqua.
Il rifugio è una chicca, tenuto egregiamente. Un piccolo angolo di paradiso, dove il mondo gira un po’ più lento, i gestori si siedono a cenare con i clienti e si mangia tutti allo stesso tavolo. L’atmosfera è magica, c’è il sapore del cibo cucinato con le erbette del giardino, degli gnocchetti impastati a mano, tutti con forme diverse, del profumo della moka e delle chiacchere che non abbiamo mai il tempo di assaporare.
2° Giorno: Rifugio Rivetti – Rifugio Valle Vogna
Sviluppo: 15 km
Dislivello: 500 m
Tempo: 7 h
Partenza dal rifugio Rivetti verso le 8.30, salendo in direzione colle mologna grande 2360, arrivati al colle sono possibili due deviazioni:
Cima tre vescovi E (50min) 2500
Monte i gemelli alpinistica facile (1h30) 2427
Noi abbiamo optato per la seconda, lasciando gli zaini poco sopra il colle, cresta aerea tra rocce e erba, attrezzati tutti i punti esposti, seguire il filo di cresta fino alla placconata protetta da catene, attenzione verso la fine su erba, poi si risale il pendio erboso su roccettte sparse fino in cima, dove la vita su monte rosa, bianco e gran paradiso ripaga di ogni fatica, discesa al colle sulla via di salita.
Tornati al colle abbiamo proseguito sul sentiero verso il colle Lazoney 2390, ben segnato da frecce gialle, triangoli gialli con 1 dentro.
Passato il colle si scende su un altopiano eroboso, paesaggio molto particolare, proseguire in direzione colle Macagno 2470 sentiero 12B.
Scendere sul versate opposto in direzione lago nero, ben visibile già dal colle, noi abbiamo fatto un bagnetto!
Dal lago scendere verso valle, su sentiero ben segnato ma non sempre evidente, si passerà nei pressi di un ponte in pietra (il ponte napoleonico) passando poi a destra di una piccola chiesetta molto carina, per scendere poi fino ad intercettare un gruppo di case dove è presente anche il rifugio.
3° Giorno: Rifugio Valle Vogna – Rifugio Pastore
Sviluppo: 10 km
Dislivello: 500 m
Tempo: 4 h
Dal valle vogna scendere in direzione Riva valdobbia, splendido paesino, tagliando la strada asfaltata per stradine nel bosco.
Proseguendo poi verso Alagna Valsesia, una volta raggiunta la provinciale tenere la sinistra per risalire il corso del Sesia. Superare il paese e dirigersi verso il rifugio pastore, noi siamo saliti alla destra orografica, in quanto il bel sentiero sull’altra sponda è stato danneggiato dall’alluvione.
Arrivati dopo un’erta ma breve salita al rifugio pastore, che ci ha accolto con una doccia calda ed un’ottima cena.
4° Giorno: Rifugio pastore – Rifugio Massero
Sviluppo: 15 km
Dislivello: 1600 m
Tempo: 9 h
Dal rifugio pastore continuare in direzione Monterosa, passare il ponte e continuare sulla carrareccia.
La deviazione è all’Alpe faller ekku di qui ci sono 2 possibilità:
– proseguire sulla carrabile 16,5 km
– girare a destra in direzione del colle di poglimò 12 km totali
Noi abbiamo scelto la seconda, all’inizio il sentiero si sviluppa per pascoli fino ad arrivare nella pietraia sottostante il colle, salita ripida su sentiero non sempre evidente ma ben segnalato.
La discesa dal colle è erta ma non presenta particolari difficoltà, all’incrocio al fondo della stessa tenere la sinistra.
Le due strade si ricongiungono all’Alpe Lavazei.
Seguire le indicazioni verso la caratteristica alpe Brusiccia e proseguire la salita verso il rifugio vallé dove abbiamo pranzato.
Dal rifugio salire in direzione del colle del vallé, sentiero poco evidente che passa tra placche e erba per poi finire in una pietraia, sul colle c’è un passaggio attrezzato con pioli e cavo in acciaio, molto semplice e ben protetto.
Seguire i segnavia gialli e rossi verso il colle della bottigia che rimane ben evidente sulla destra dando le spalle al colle. Una volta arrivati al colle della bottigia scendere in direzione rifugio Massero, da indicazioni 1.15, ma se affrontato con calma anche un po’ di più, il sentiero è erto nella prima parte e poi scende per grandi placconate e prati fino al rifugio.
Il Rifugio Massero piccolo e accogliente offe ottimi servizi con una qualità prezzo eccezionale!
5° Giorno: Rifugio Massero – Rifugio Alpe sella
Sviluppo: 12 km
Dislivello: 920 m
Tempo: 6 h
Alla partenza dal Massero abbiamo deciso scendere al paese visibile dal rifugio: Carcoforo, raggiungibile in un’oretta di cammino, dal paese suo risaliti verso il rifugio Boffarola. Dopo il rifugio proseguire verso il colle d’Egua. Dal colle scendere verso valle sul bellissimo e panoramico sentiero, in un’oretta si raggiunge il Rifugio alpe selle.
Poco prima dell’ alpe selle sulla destra c’è una piccola deviazione verso un edificio diroccato: Villa Aprilia.
Per i più curiosi: https://lavalledelrosa.forumfree.it/m/?t=58154889
6° Giorno: Rifugio Alpe Sella – Dimora storica casa vanni
Sviluppo: 25 km
Dislivello: 1240 m
Tempo: 11 h
Partiti presto dall’alpe selle per sfruttare al meglio la giornata siamo scesi verso il fondovalle con indicazioni per Bannio(qui si può trovare un minimarket). Abbiamo poi seguito le indicazioni del GTA fino a Olino passando per i bellissimi paesi di Pontegrande, Calasca e Vigino. Da qui comincia la vera salita della giornata che porta in 4km ai 1500m di Erbalunga (presente una fontana in loco). Visto che al momento del nostro passaggio il rifugio delle colme era chiuso, abbiamo subito approcciato la ripida discesa che passando per boschi di pini prima e di faggi poi scende fino ai 580m di Viganella. Qui passando per lo splendido centro della stessa si raggiunge la dimora storica casa vanni meta della nostra tappa.
7° Giorno: Dimora storica casa vanni – Rifugio Città di Novara
Sviluppo: 12 km
Dislivello: 950 m
Tempo: 6 h
Partiti di buon mattino da Viganella abbiamo risalito il fondovalle in direzione Antronapiana sfruttando il più possibile il sentiero (C0) che in più punti permette di evitare la trafficata provinciale. Superate diverse borgate che conservano ancora un aspetto molto particolare legato al loro passato minerario (è possibile addirittura visitare una miniera!) si arriva finalmente in paese dove, approfittando della festa patronale, ci siamo rifocillati. Dopodiché abbiamo preso il sentiero che attraversando il centro di Antronapiana corre parallelo alla strada in direzione Cheggio (circa 4km per 500m di dislivello). Si arriva così al rifugio città di Novara che si trova ad inizio borgata. Consiglio caldamente un giro al lago dei cavalli, splendido bacino artificiale che si trova a pochi minuti a piedi dal rifugio.
8° Giorno: Rifugio città di Novara – Domodossola
Sviluppo: 15 km
Dislivello: 900 m
Tempo: 6 h
Dopo la colazione al Città di Novara e il rifornimento d’acqua in una delle tante fontane del paese abbiamo imboccato il sentiero in direzione del passo del Fornalino già ampiamente visibile da Cheggio. Dopo una lunga salita su sentiero ben segnalato in compagnia di alcune tranquille mucche che si godevano l’alpeggio siamo giunti al colle. Da qui in poi la traccia del sentiero risulta solo per brevi tratti visibile, in compenso i segnavia bianco rossi danno una mano a non perdersi. Dopo un primo ripido tratto su erba e rocce ci si infila, subito dopo l’alpe Fornalina, in una selva di felci, ortiche e rovi che rendono la discesa difficoltosa. Per fortuna giunti nella faggeta la situazione migliora. Seguendo sempre i segnavia alle volte fuorvianti si arriva così alla borgata di Picciola. Da qui in poi abbiamo seguito la strada prima sterrata e poi asfaltata fino a Domodossola dove finisce il nostro cammino.